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:: GUIDA EPISODI | #6.21
"GOODBYE YELLOW BRICK ROAD" ::
Ecco in italiano le traduzioni di tutti dialoghi e le
foto di alcune scene dell'episodio.
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"Goodbye Yellow Brick Road - Ognuno per
la sua strada" |
PROLOGO
01. ESTERNO. DI FRONTE CASA LEERY, CAPESIDE - SERA
[L'episodio inizia nel momento in cui era terminato il
precedente. Pacey è di fronte a casa Leery, che riflette per
trovare il modo di dire a Dawson che ha perso tutti i suoi
soldi. Poi alza lo sguardo verso la finestra dell'amico,
quando la porta del portico si apre e Dawson sporge la testa e
sorprende Pacey.]
Dawson: Pacey?
Immaginavo fossi tu, qua fuori. Avevi intenzione di entrare
dentro?
Pacey:
Avevo dimenticato che voi non chiudete le porte a chiave.
Dawson:
Si, beh, a dir la verità stiamo per iniziare a farlo ora che qui
ho tutta l'attrezzatura cinematografica. Entra dentro. C'è
qualcosa che voglio mostrarti. Stai bene?
Pacey:
Si. Si. Io--io sono uscito dopo il lavoro con un paio di
ragazzi. Siamo diventati un po' trogloditi.
Dawson: Ah.
Pacey:
Ma mi piacerebbe vedere cosa stai combinando.
02. INTERNO. STANZA DI DAWSON A CASA LEERY, CAPESIDE - SERA
[Pacey e Dawson entrano nella stanza di quest'ultimo. Le
pareti sono di nuovo verdi e l'arredamento della stanza è
quasi identico a quello delle prime tre stagioni.]
Pacey: Wow.
Dawson:
E' pazzesco, huh? Mi ci è voluta una vita. Voglio esser certo
che tutto sia perfetto. Cosa ne pensi? Sei la prima persona
che la vede.
Pacey:
Beh, direi che questo ti rende ufficialmente il re della
procrastinazione.
Dawson: No, no, no.
Gireremo qui. So che è dura, ma ho trovato un modo per farci
stare la telecamera. E risparmiando i soldi per le location,
possiamo permetterci di spenderli per tutto il resto.
Pacey:
Davvero?
Dawson:
Si. La scorsa settimana ho ricevuto per posta tre carte di
credito, e le ho esaurite in un giorno. Ho comprato le luci,
le telecamere, questo fantastico impianto sonoro. Sto
spendendo troppo, ma non m'importa. Sto parlando troppo in
fretta. Non ti ho nemmeno chiesto cosa ti ha portato qui a
Capeside.
Pacey:
[Sospira] Amico. Ah! Stare in questa stanza, mi riporta
indietro in un'altra era. Quando per tutti noi il futuro era
come una lavagna pulita, sai?
Dawson:
Beh, la stanza potrebbe essere tornata indietro nel tempo, ma
io penso che tu ed io siamo andati avanti piuttosto bene.
Nonostante tutti gli ostacoli che abbiamo attraversato quando
eravamo ragazzini. Entrambi l'abbiamo finita col fare
esattamente quello che volevamo.
Pacey:
Beh, c'è stato quel breve periodo di tempo in cui mi trastullavo
con l'idea di fare il clown nei rodei, ma immagino che alla
fine lo farò davvero. [Ride]
Dawson:
Ma tu ti sei realizzato, Pace, e adesso mi stai aiutando affinché
lo faccia anch'io.
Pacey:
Io-- io non credo che tu debba parlare così. Voglio dire, tu
hai fatto questo da solo. Giusto? Anche se tu non avessi
nulla, questo...
Dawson:
Io non... Sto dicendo che— tu non mi stai ascoltando, amico.
Io sto... io sto cercando di ringraziarti.
Pacey:
Beh, prego, immagino, ma avanti, Dawson, insomma, sapevamo
tutti che ce l'avresti fatta. Questo era il tuo sogno. Tu
avevi ... solo bisogno di fare un piccolo viaggio nel viale
dei ricordi, giusto?
Dawson:
Si, avevo bisogno di questo e di un produttore associato
finanziariamente capace. Ti metterò nei titoli di coda del
film.
Quindi...
[Dawson prende una copia della sceneggiatura dalla sua
scrivania e la da a Pacey.] adesso ne fai parte anche tu. Quindi, benvenuto ad Hollywood,
dove le persone hanno dei titoli senza senso per non essersi
mai fatti nemmeno vedere nel set. Scusami. Di che cosa volevi
parlarmi?
Pacey:
Uhm, era, uhm ... solo, come tuo produttore associato, ho
delle preoccupazioni riguardo il casting. In modo particolare
per il ruolo di Pacey, che credo sia abbastanza difficile da
interpretare.
Dawson:
Stai lasciando che tutto questo potere ti dia alla testa, non
è così?
Pacey:
Si, devo godermelo finché posso, giusto?
Dawson:
Lascia che ti mostri questi primi piani. Devo
dirtelo, non penso che questi principianti sappiano in cosa si
stanno cacciando.
Pacey: No.
Qualcuno li deve avvertire.
[Sigla d'Apertura]
03. INTERNO. CASA RYAN, BOSTON - GIORNO
[Un taxi si ferma di fronte a casa Ryan e da esso scende la
madre di Jen.]
Helen:
[Rivolgendosi al tassista] Grazie.
[Va verso il portone di casa, poi suona il campanello e Jen va
ad aprire.]
Helen:
Nuovo taglio?
Jen: Uh...no.
Dodici centimetri di biondo in meno. E' stata la cosa più
stupida che abbia mai fatto.
Helen:
E'-- è molto francese.
Jen:
Uhm, entra. Il taxi se ne è andato, come le tue speranze di
andar via.
Helen: Jenny,
per favore.
[Le due si abbracciano, poi Jen prende la sua valigia.]
Helen:
Grazie.
Jen:
Hai un ottimo aspetto, mamma. Non da una della zona alta dell'East
Side. Penso che il divorzio ti abbia giovato.
Helen: Hmm.
Molto meglio del matrimonio, certo.
[Grams va nel corridoio provenendo dalla cucina.]
Grams: Jennifer,
hai aperto la porta? Oh. Helen. Salve.
Jen:
Ottimo inizio.
Grams:
Beh, che-- che cosa ci fai qui?
Helen: Jen
mi ha chiesto di venire. Ero così sconvolta, non potevo dire
di no.
Grams:
Posso immaginarlo.
Helen:
Posso portare le mie valige di sopra?
Grams: Oh,
certo. Uhm, tu vai di sopra, e io ti raggiungerò tra un
minuto e ti aiuterò a sistemare le tue cose.
Helen:
Bene.
[Helen va di sopra con la valigia.]
Grams: Jennifer.
Jen:
[Balbettando a voce bassa]
Lo so, lo so, lo so, lo so. Tu sei-- tu sei preoccupata per il
fatto che stasera non avremo abbastanza cibo per la cena, ma a
dir la verità me ne sono già occupata io.
Grams:
[A bassa voce] Jennifer,
non attuare la tua tecnica del parlare veloce con me. Tu non
avevi il diritto di invitare quella donna in casa mia.
Jen:
[A bassa voce] Quella don-- Vorresti calmarti e ricordare che siamo parenti?
Grams:
[A bassa voce] No,
ti avevo specificatamente detto che non volevo che Helen
sapesse che io ho il cancro.
Jen:
[A bassa voce] Cancro?
Grams:
[A bassa voce] Il punto è che, decido io come amministrare il mio tempo, e
tu hai avuto la sfacciataggine di farti carico di dirglielo.
Jen:
[A bassa voce] Io non glielo detto. Lo farai tu. Oh, ascolta, non penso che
lei sia una maledetta Mary Poppins, come me, ma penso che
meriti di essere informata, e io non posso farcela da sola.
[Le da un bacio sulla guancia] Ti
voglio bene.
04. INTERNO. STANZA DEL DORMITORIO DI JOEY ED AUDREY, BOSTON -
GIORNO
[Audrey è seduta sul suo letto che suona la chitarra, mentre Jack
Osbourne è seduto sul letto di Joey che fruga tra i suoi
vestiti che sono dentro una cesta assieme al resto delle altre cose
impacchettate poiché deve partire a Capeside per l'estate.
Jack prende un paio di calzoncini e li guarda attentamente.]
Jack Osbourne: Ma
questi li indossa davvero?
Audrey:
Non lo so, immagino di sì.
[Audrey strimpella la chitarra e Jack annusa i calzoncini.]
Audrey: Oh, ok,
porco. Smettila, porco. Dio, non puoi semplicemente supportare
il porno in internet come una persona normale? Devi rovistare
tra gli indumenti della mia compagna di stanza come il senza
tetto che fingi di essere?
Jack Osbourne: Mia madre aveva ragione sul tuo conto.
Questa scuola snob ti ha reso così rigida.
Audrey:
Tua madre pensa che io sia rigida?
[Joey entra nella stanza e vede che Jack tiene in mano i suoi
calzoncini.]
Joey:
Potrei averne alcune della tua taglia se vuoi controllo.
Jack Osbourne: Questi andranno bene.
Joey:
Io sono Joey.
[I due si stringono la mano.]
Jack Osbourne: Ah, la compagna di stanza. Finalmente ci
incontriamo.
Joey:
Potresti per piacere allontanarti dai miei vestiti?
Lentamente. E tieni le mani dove le possa vedere.
Jack Osbourne: Va bene. Va bene.
Audrey: Jack
è qui per incontrare il Rettore per discutere se il Worthington
è giusto per lui oppure no.
Joey:
Giusto per te? Sai quante persone ucciderebbero per entrare in
questa scuola? Voglio dire, ho passato tutta la mia carriera
scolastica del liceo a cercare di ottenere un colloquio per
qui. Tu-- Se è giusto per te?
Audrey:
Stai diventando un po' rossa. Adesso lo so che questa è una
novità per te, ma guarda oltre il risultato della collera di
Hollywood. Jack è un ragazzo intelligente. Non è così,
Jack?
Jack Osbourne: Sono intelligente abbastanza da capire
che la mia integrità è messa in dubbio da una coppia di
fanciulle rigide.
Audrey:
Si, ok. Sai una cosa? Dovresti cambiarti la maglietta. Quindi perché
non fai il bravo e rovisti nella tua cartella, perché io e
Joey abbiamo un impegno.
Jack Osbourne: Guarderò da una distanza di sicurezza.
[Jack si siede in una sedia accanto alla scrivania, Audrey si alza e si avvicina a Joey, poi
le prende le mani]
Audrey: [Sospira]
Joey.
Joey: Audrey.
Audrey:
Sento che il momento che capita una volta nella vita stia per
arrivare.
Joey:
Non è che non ci rivedremo mai più.
Audrey:
Lo so, ma... il nostro tempo in questa particolare stanza è
finito. Ad ogni modo, il punto è questo-- ti voglio tanto
bene, Joey Potter.
Joey:
Ti voglio bene anch'io.
[Jack le guarda e scuote la testa.]
Audrey:
Te ne voglio così tanto, che non potrei farti partire senza
un regalo. Sai, qualcosa per quelle notti estive
solitarie.
Joey: Uh,
non avresti dovuto, Audrey. Io non...
[Audrey si alza, prende il suo cuscino rosa tutto peloso che
tiene sempre sopra il letto, infiocchettato con un nastro
giallo, e glielo da.]
Joey:
Davvero non avresti dovuto. Audrey, odio questo orrendo pugno
nell'occhio.
Audrey:
Lo so! E per questo che devi portarlo con te in tutti i tuoi
viaggi, perché, come me, all'inizio sembra irritante e
travolgente, ma una volta che ti arrendi alla sua deliziosa
comodità, scoprirai che non puoi vivere senza.
Joey:
Sai che cosa ho capito durante il nostro vivere insieme? Che a
dir la verità non ho mai avuto una amica, non una buona... e
nessuna come te.
Audrey: Oh, Joey.
[Le due si abbracciano.]
05. INTERNO. IN UN SUPERMERCATO, BOSTON - GIORNO
[Jen e Jack stanno camminando per i corridoi del supermercato
e Jen sta spingendo il carrello mentre Jack continua a
riempirlo.]
Jen: Uh, ok, Jack,
cos'altro?
Jack: Uh,
pomodori. Da quando, uhm-- da quando sai cucinare?
Jen: Oh,
avanti. Quanto difficile potrà essere? So leggere, giusto?
Jack:
Scusami. Ma io non sarò là ad assaggiare le tue abilità
culinarie.
Jen:
Tu verrai. No. Non affronterò mia madre senza di te.
Jack:
Cosa persino più scioccante di te che cucini. Perché lei è
in città?
Jen:
Perché lo chiamata io, va bene. E'-- è una lunga storia.
Sono sicura che tutto verrà benissimamente svelato questa
sera, è per questo che ho bisogno che tu sia là per un
supporto morale, ok?
Jack:
Di solito non è C.J. la parte morale dell'intera, lo sai...
equazione.
Jen:
Ascolta, questa sera ho bisogno dell'intera gamma dei 'Boy
Power', ok?
Jack:
E' per questo motivo che non voglio essere là ad assistere al
suo incontro col tuo ragazzo.
Jen:
In realtà, non è un incontro col mio ragazzo. Voglio dire,
lo è-- lo è, ma non è questo lo scopo specifico della
serata, ok?
Jack:
Esattamente. E' più la serata tipo, lo sai, "Addio,
C.J.", perché domani lui andrà a New York per la
laurea?
Jen:
Si, si, si, è così, ma sono sicura che avremo molto tempo
per fissarci negli occhi e pontificare su quanto
significhiamo l'uno per l'altra. Ho solo bisogno di occuparmi
di alcune cose prima. Fagiolini. Ho bisogno di fagiolini.
[Jen lascia il carrello e va in cerca dei fagiolini.]
06. INTERNO. AL POTTER B&B, CAPESIDE - GIORNO
[Joey arriva al B&B, si ferma un momento e ammira il
panorama. Poi si volta e va verso il portico, e trova una
busta, la apre e toglie fuori una sceneggiatura intitolata
"La sceneggiatura senza titolo di Dawson Leery". Lei
si siede negli scalini, la sfoglia e sorride.]
07. ESTERNO. DAVANTI A CASA LEERY, CAPESIDE - GIORNO
[Joey sta camminando verso casa di Dawson e vede che la scala
è di nuovo appoggiata accanto alla finestra della camera di
Dawson. Alza lo sguardo e dalla sua espressione si può capire
che sta ricordando tutti i momenti che la legano a quel posto.
Poi Dawson le si avvicina da dietro.]
Dawson:
Sali.
[Joey si volta verso lui e sorride, poi inizia a salire la
scala.]
08. INTERNO. CAMERA DI DAWSON A CASA LEERY, CAPESIDE - GIORNO
[Joey entra dalla finestra e si guarda intorno. Dawson entra
qualche secondo dopo.]
Joey:
E' perfetta. Il tuo occhio per i dettagli è spaventoso. Non
c'è modo che io entri in quell'armadio a giocare ad E.T, ma
oltre questo ... è perfetta.
Dawson:
Adesso che sei qui, lo è davvero.
09. INTERNO. SOGGIORNO DI CASA RYAN, BOSTON - GIORNO
[Helen è seduta su una sedia di fronte a Grams e Jen.
Sembrano tutte e tre in imbarazzo.]
Grams:
Sembra che tu stia abbastanza bene, Helen.
Helen:
Anche tu, mamma. Hai cambiato look ai capelli?
Grams:
Forse sono un po' più grigi. Jennifer ha cambiato
acconciatura. L'hai notato?
Jen:
Mmmh. A dir la verità ne abbiamo già discusso. Ho del miele
sulle mani. Uhm, vi dirò una cosa. Perché voi due non
cercate un argomento molto più profondo degli attuali tagli
di capelli o-- o-- del meteo? [La nonna le passa una
salvietta, ma Jen si alza.] Ed io andrò a lavarmi, ok? [A
bassa voce rivolgendosi a Grams] Mi riferisco a te.
[Jen le lascia sole.]
Helen:
Suppongo che non debba essere così difficile, fare una
conversazione con tua madre.
Grams:
Io penso che il problema sia il vero significato di fare una
conversazione.
Helen:
Sembra che tutto stia accadendo un po' troppo tardi, non
trovi? Voglio dire, perché Jen mi ha detto di venire qui
adesso? Perché abbiamo aspettato così tanto?
Grams:
Una cosa che ho imparato è che rimpiangere il passato è
inutile. Tu non puoi cambiarlo. Ma potresti vivere il resto
della tua vita nel modo più piacevole possibile.
Helen:
Mamma, ti sei addolcita.
Grams:
Mai.
Helen: No,
è bello. Penso che Jen ti abbia reso felice. [Grams sorride e
fa cenno di sì con la testa.] Lei sembra più
giovane adesso di quanto lo era a New York, quando andava in
giro come un'adulta, una tossica, ciò nonostante adulta. Se
lei fosse rimasta là, e avesse continuato su quella strada
... lei mi avrebbe messo sotto, mamma.
Grams: Oh, Helen.
Non è stata una trasformazione magica. Lei aveva solo bisogno
di un po' di pazienza, e, uhm, nessun accesso al trasporto
pubblico.
Helen: Hmm.
Mmh, che divertente. Adesso che lei non ha bisogno di me,
penso che io abbia bisogno di lei. Ma non quanto io abbia
bisogno di te. Non potrò-- non potrò mai ripagarti.
Grams:
Gli atti d'amore non richiedono ricompense. Insomma, e se io
avessi bisogno di rivolgermi a te, se avessi bisogno del tuo
aiuto e del tuo supporto? Tu ci saresti per me, vero?
Helen:
Come puoi persino chiederlo? Tu sei mia madre. Certo.
Grams:
Immagino che se tu fossi alla mia età, non daresti queste
cose per scontate.
Helen:
Mamma, va tutto bene? C'è qualcosa che non va con Jennifer?
Grams: Jennifer? Oh, no. No, no, Helen, no,
è tutto apposto. Immagino di essere solo un po' sopraffatta.
Oh, uhm, abbiamo bisogno di altra d'acqua. Andrò a riempire
la teiera.
[Grams va in cucina, qui trova Jen che ha un'espressione
delusa in volto.]
10. INTERNO. HELL'S KITCHEN, BOSTON - GIORNO
[Pacey è seduto al bar che sta compilando un documento e
accanto a lui sopra il bancone c'è un drink. Poi Audrey e Jack Osbourne entrano nel bar, e Audrey nota
Pacey.]
Audrey: [Con
tono sorpreso] Oh, mio Dio. Il mio ex ragazzo è uno che beve
di giorno. La vita è decisamente deprimente senza di me.
Jack Osbourne: Pensavo avessi detto che lui lavorava
per un tipo importante.
Audrey:
Mhmm. Andiamo a investigare, va bene?
[Audrey e Jack si avvicinano a Pacey.]
Pacey:
Ciao.
Audrey:
Ciao.
[Pacey si alza e lui e Audrey si abbracciano.]
Pacey:
Ciao. Ahh. Con tutti i bar del mondo avete deciso di venire
qui.
Audrey:
Beh, ti sto pedinando.
Pacey:
Ehi, Jack. Come va?
[Lui e Jack si stringono la mano.]
Jack Osbourne: Ah, sai, se è questo l'andazzo, non
così bene. Vado a fare la pipì.
[Jack li lascia soli.]
Pacey:
Mi hanno detto che sei stata via per un po'.
Audrey:
Non facciamo gli imbarazzati tra ex, Pacey. Mi stavo
disintossicando a Malibu.
Pacey: Ok.
Beh, adesso hai un aspetto magnifico.
Audrey:
Il vivere una vita pulita, amico mio. Allora, cos'è successo
al tuo lavoro? Lo so che non fai delle pause pranzo così
lunghe. Sei un po' troppo devoto per questo.
Pacey:
Beh, stavo rivalutando come distribuire il mio tempo.
Audrey:
Quindi ti metti a bere?
Pacey:
Ci sto pensando su.
Audrey:
Stai pensando di cadere in una gustosa spirale verso il basso?
Oh, è meglio che lasci perdere subito. Non sei tagliato per
questo genere di cose.
Pacey:
Di cosa stai parlando? Potrei cadere in una spirale anche con
il più bravo. A proposito ... non dovresti evitare i posti
come questi?
Audrey:
Io, uhm, non posso nascondermi dai miei problemi per sempre.
E' in questo modo che sono finita in riabilitazione, giusto?
Pacey:
Beh, è coraggioso da parte tua. Ma sei sempre stata brava.
Audrey:
Si, beh, sarò la tua super eroina personale, ok?
Pacey: Ok.
Audrey:
A meno che tu voglia trascorrere il resto dei tuoi giorni a
nasconderti in bettole come questa. Da cosa ti stai
nascondendo, Pacey?
Pacey:
Mi sto nascondendo dall'abito elegante, perché è malvagio.
Quando lo indosso capitano cose brutte. Ho permesso che le
persone credessero in me per un secondo, cosa stupida, e
adesso tutto quanto si sta torcendo contro contro loro.
Audrey:
Sai una cosa? Non è da te parlare così. Questo è il tuo
vecchio te stesso che sta rialzando la sua brutta testa. Avanti, Pacey. Conosco
questo genere di momenti. Un sentiero porta alla cruda
realtà, ed un altro sentiero porta facilmente allo
stordimento. Ma indovina una cosa? La mattina, quando tornerai
sobrio, il problema ci sarà ancora. Solo che adesso sarà
diventata una grande ferita in suppurazione, e tu sarai quello
stupido che è rimasto seduto e l'ha fatta peggiorare.
Pacey:
Beh, grazie per non aver avuto peli sulla lingua.
11. INTERNO. CAMERA DI DAWSON A CASA LEERY, CAPESIDE - GIORNO
[Joey è seduta sul letto di Dawson, e sembra a disagio.
Invece, lui è in piedi accanto alla finestra.]
Dawson:
E' strano, vero? Questa stanza era il luogo ufficiale
d'incontri dove noi discutevamo di ciò che era accaduto
durante la giornata. E adesso è solo un set cinematografico,
e non so nemmeno ciò che è accaduto quest'anno.
Joey:
Si. Speravo di poter arrampicarmi nella scala e ... recuperare
magicamente tutto il tempo perduto.
Dawson:
E sta funzionando?
Joey:
Non è così facile.
Dawson:
Si.
Joey:
Forse sono stata via troppo tempo.
Dawson:
Beh, allora lo rimetteremo insieme tu ed io, va bene? L'anno
perduto di Dawson e Joey.
[Dawson si siede sul letto accanto a Joey.]
Joey:
Non è stato facile.
Dawson:
Che cosa non lo è stato?
[Joey si alza.]
Joey:
Non parlare con te. Forse sembrava lo fosse. E immagino sia
solo ... diventato una routine, solo un'altra cosa che non
facevo. Beh, come farmi di eroina o guidare ubriaca.
Dawson: Wow,
sono in cima tra le attività pericolose.
Joey:
O il sesso casuale. Dawson, per tanto tempo, tu sei stata
l'unica persona in questo mondo con cui volevo stare. Poi in
qualche modo sei diventato la mia avventura di una sola notte.
Dawson:
Non ho mai avuto intenzione che si riducesse solo a questo.
Joey:
Lo so. Lo so. Forse stare in questa stanza rende tutto più
facile. Averla risistemata in questo modo, [Si risiede sul
letto accanto a lui.] sai, mi è così
familiare, e ... sembra pazzesco non parlare. E qualche volta
le cose più difficili da dire sono le cose che ... hanno
davvero importanza.
Dawson:
Mmh. Perché pensi che abbia trascorso anni a cercare di
scrivere un'intera sceneggiatura su di te?
Joey:
L'ho letta subito.
Dawson: Ok.
Spero che tu non pensi che io te l'abbia data cosicché tu
avresti potuto dire solo le obbligatorie critiche positive.
Joey:
E perché dovrei sentirmi obbligata?
Dawson:
Esattamente perché se io non ricevessi un'onesta opinione da
parte della ragazza che mi ha odiato più di chiunque altro in
questo mondo, di chi mi potrei fidare?
Joey:
Tu sei sempre stato diabolicamente sveglio.
Dawson:
Beh ... si. Ma ... uhm, io ho-- io-- Io volevo che tu la
leggessi perché ... beh, tu sei davvero l'unica persona nel
mondo che può dirmi se questa volta l'ho scritta bene.
Joey:
Tu sei cresciuto, Dawson. Tu sei cresciuto. Ho sempre voluto
pensare che tu fossi un sognatore senza speranze e io l'adulta
che scappava. Ma non sono scappata da nulla, non davvero.
Dawson:
Certo che l'hai fatto. Hai lasciato Capeside. Non era questo
il tuo piano originario?
Joey:
Non posso scappare da me stessa, giusto? Tu avevi ragione.
Gran parte di quello che stavo combattendo era crescere. E
durante quest'ultimo anno ho capito che per me è difficile
... parlare di sesso, parlare di ... stare vicino ad una
persona. E forse ... non dovevo perdere me stessa. Adesso non
fa parte del piano. Ma ciononostante, non pensavo nemmeno che
perdere te facesse parte del piano.
Dawson:
Io penso che qualche volta ... tu debba perdere qualcuno
completamente prima di capire quanto significhi davvero per
te. Mi sei mancata, Jo.
Joey:
Questa volta l'hai scritta bene, Dawson. A me siamo mancati
noi.
[I due si tengono per mano e sorridono.]
12. INTERNO. SOGGIORNO DI CASA RYAN, BOSTON - SERA
[Helen è seduta su una sedia, di fronte a Jack e C.J. che
sono seduti sul divano, visibilmente a disagio.]
Helen:
[Rivolgendosi a Jack] Allora, come vi siete conosciuti tu e Jennifer?
Jack: Oh, no,
io-- io sono Jack, Signora Lindley.
Helen:
Beh, si, lo so.
Jack:
Si, beh, è lui, uhm, è lui il ragazzo di Jen.
Helen: Oh,
scusa. Tu non sei...
Jack: No, no.
Io-- io sono quello gay. A dir la verità, uhm-- noi ci siamo
conosciuti un paio di anni fa. Immagino che lei non si
ricordi.
Helen: Oh,
giusto. Quello non è stato il miglior giorno del
Ringraziamento. Uhm, probabilmente ero ubriaca.
Jack:
Si. Lo so. Io lo ero. Era una battuta. Stavo solo scherzando.
Helen:
[Rivolgendosi a C.J.] Jen
parla molto bene di te.
C.J.:
Beh, a quanto pare non è molto descrittiva.
Helen:
Beh, sia tu che Jack siete molto attraenti, e non so che
aspetto abbiano i gay di questi tempi.
C.J.:
Grazie?
Helen:
Andrai in una scuola di New York?
C.J.:
Si, uhm, a dir la verità parto domani.
Helen:
Beh, devi chiamarmi. Conosco molti ragazzi che ti potrebbero
portare in giro per la città. I Parker, che vivono
nell'appartamento sotto il mio, hanno due adorabili
figliole...
[Jen entra in soggiorno con in mano un vassoio con dei drink.]
Jen: Ok,
mamma, basta così. Il mio ragazzo non ha bisogno di conoscere
qualcuno adorabile. Non è che ci stiamo lasciando o roba
simile.
C.J.: Oh,
buono a sapersi.
Helen:
Beh, ho solo scoperto adesso chi dei due è il tuo ragazzo.
C.J.:
Beh, questo perché Jack si comporta come se fosse il tuo
ragazzo.
Jack:
Beh, tecnicamente, tecnicamente, io sono il suo ragazzo.
Jen:
Tecnicamente, tu non sei il mio ragazzo. Tu non vieni a letto
con me.
C.J.:
E' questa l'unica differenza che c'è tra noi due?
Jen:
Ascolta, chi mi lascerà domani per un'educazione più
elevata?
C.J.:
Ehi, avanti. Tu avevi detto di essere contenta per me.
Jen:
Lo sono, ma non invidiare l'unico amico che mi rimane in tua
assenza.
Helen: Jen,
tu sei sempre stata molto popolare.
Jen:
Lo so. Quello si chiamava sesso, mamma.
[Jack e C.J. ridono, e Jen si siede accanto alla madre. Poi la porta d'ingresso si apre
improvvisamente e zio Bill
entra dentro urlando in cerca di Grams.]
Bill: Evie, porta il tuo sedere qui.
C.J.:
[Si alza] Zio Bill, che cosa-- che cosa— [Si risiede]
Bill: Ehi, ehi, sta calmo. Ho degli affari in sospeso
con questa donna, e non me ne andrò fin quando non avrò
finito. Evie!
Helen:
[Rivolgendosi a Jen] Conosci quest'uomo?
Jen:
[Rivolgendosi a sua madre] Si, lui è Bill, lo zio di C.J. Lui-- lui e Grams avevano una
storia.
Helen:
Una storia?
[Grams esce fuori dalla cucina.]
Grams: William,
che cosa ci fai qui?
Bill: Ascolta, tu non puoi allontanarti da Bill Braxton
e aspettarti che lui rotoli come un cane morto. Ho fatto delle
ricerche sul tuo conto, e sai cosa ho scoperto? Tu dici un
sacco di sciocchezze.
Grams: Bill,
questo non è il momento o il posto adatto per fare questa
conversazione.
Bill: Questo è metà del tuo problema. Tu continui a
volere compartimentalizzare ogni cosa nel tempo e nello
spazio, e ti stai ammalando, ed è per questo che hai il
cancro, ti stai consumando.
[I volti di Jack ed Helen sono scioccati, poi si alzano.]
Helen:
Mamma ... è vero?
Grams:
Si. Si, Helen, è-- è vero. Uhm ... io-- io di certo non
avrei voluto che lo scoprissi in questo modo.
Bill: Ascolta, non voglio guardare ad un'altra donna
... che amo, arrendersi. Tu sei stata mandata qui sulla terra
per morire da sola con i tuoi ferri da maglia, o sei stata
mandata qui per viverci?
Grams:
Tu non devi aver notato che io non sono da sola.
Bill: Si, vedo che qui ci sono un sacco di persone a
cui stai a cuore, e anche se tu hai respinto le mie avances,
anche a me stai a cuore.
Jen: Grams...
non ringrazi lo zio Bill per aver fatto il lavoro sporco al
posto tuo?
[Grams si siede sul divano accanto a Jack.]
Grams: [Ride]
Grazie, Jennifer. Stavo ... per farlo.
Bill: Vuoi dire che nessun altro lo sapeva?
Grams: No,
Bill, nessun altro lo sapeva, considerato lo shock sul volto
di mia figlia.
Jack:
Io--Io--Io devo dire, Grams, che anch'io sono abbastanza
sconvolto. Jen, che sta succedendo? Vuoi dirmelo?
Grams: Jack,
non era responsabilità di Jennifer dirtelo. Era mia. Mi dispiace.
Helen:
[Rivolgendosi a Jen] E' per questo che mi hai chiamato?
Jen:
Si. io-- io non lo so. Grams mi ha detto di avere un cancro al
seno, ed era-- ed era come se l'intero mondo si fosse sciolto,
ma nella mia testa avevo migliaia di domande su come avrei
fatto a prendermi cura di lei e a quanto tempo abbiamo. E,
Bill, penso che tu abbia ragione, Grams, non puoi cercare di
essere una roccia, perché questo non ti rende più felice o
ti fa star meglio, e non ti rende la vita più semplice,
quindi io-- io credo che la miglior cosa da fare per te in
questo momento sia essere circondata dalla tua famiglia.
Helen:
[Si siede accanto alla madre] Mi dispiace. Che cosa posso fare?
Jen:
Beh ... a dir la verità, è buffo che tu lo chieda perché
penso che noi abbiamo un'interessante possibilità da
proporti.
Grams:
Possibilità per cosa?
Jen:
Trasferirci a New York per vivere con la mamma. Io non voglio
ne litigare o discutere per questo. Voglio solo stare bene.
Grams: Oh, Helen,
Io-- io-- io non potrei nemmeno sognarmi di ... importi—
Jen: No,
non è così. Lei vive a cinque minuti dal miglior ospedale
del paese. Io non ci trovo nessuna imposizione in questo.
Grams:
Ma io-- io-- io—
Helen: No.
Mamma, è giusto. Lei ha ragione.
13. INTERNO. CASA LEERY, CAPESIDE - SERA
[Dawson e Joey stanno scendendo dalle scale e stanno andando
verso la porta d'ingresso.]
Joey:
Non mi ero resa conto di quanto fosse tardi.
Dawson:
Si, quando sei venuta qui, probabilmente non ti aspettavi di
trascorrere un intero pomeriggio a parlare, vero?
Joey:
Chiamala una bella sorpresa.
Dawson:
Beh, anche se ho ancora un grande problema.
Joey:
Quale è?
Dawson:
Lo stesso di sempre, trovare qualcuno che reciti il tuo
personaggio.
14. ESTERNO. DI FRONTE CASA LEERY, CAPESIDE - SERA
[Dawson e Joey escono fuori e trovano Pacey che aspetta in
silenzio.]
Dawson: Pacey.
Joey:
Non sapevo fossi a casa.
Pacey:
Beh, non avevo pianificato questo viaggio, ma avevo bisogno di
parlarti per un secondo. Ti va bene, Dawson?
Dawson:
Si, certo. [Rivolgendosi a Joey] Io, uhm-- immagino che
probabilmente ci vedremo domani?
Joey:
Affare fatto. Va bene.
Pacey:
A dir la verità, Jo, uhm ... perché non rimani per un
secondo, perché in ogni caso prima o poi lo verrai a sapere.
Dawson:
Che sta succedendo? Stai bene?
Pacey:
Accidenti, e proprio ora che stavamo tornando ad essere amici.
E' una vergogna rovinare tutto.
Dawson:
Di cosa stai parlando? Cosa la rovinerebbe?
Pacey:
I soldi. La rovineranno i soldi.
Dawson:
Che-- che cosa è successo?
Pacey:
Sono andati. I tuoi soldi sono andati, i miei soldi sono
andati, i soldi di un tipo di Long Island sono andati—
Dawson:
Che- che cosa significa andati? Quelli erano tutti i soldi che
avevo.
Pacey:
Lo so, Dawson, e onestamente pensavo che Stepatech te li
avrebbe fatti duplicare, te lo giuro.
Dawson: Giusto.
Si, certo. Altrimenti perché avresti ignorato in modo
evidente la mia richiesta di vendere i titoli?
Pacey:
Amico, io stavo solo cercando di fare la cosa giusta.
Dawson: Ah,
dannazione, Pacey, questo—
[Joey è là in piedi visibilmente a disagio, che passa lo
sguardo da l'uno all'altro e le lacrime cominciano a scenderle
dagli occhi.]
Dawson: [Sospira]
Tu cerchi sempre di fare la cosa giusta. Tu sei sempre
desideroso di fare l'eroe, non vedi mai tutti i pezzi del
puzzle.
Pacey: Dawson...
tu sei venuto da me con il tuo sogno perché pensavi che io ti
avrei potuto aiutare a realizzarlo, e in un modo o nell'altro
siamo ritornati al fatto che io ti ho deluso?
Joey: Focalizziamoci su quest'ultimo fatto. Ok,
così possiamo risolvere questo problema entrando dentro,
cercando di stare calmi ... e parlandone.
Dawson: Joey,
parlare non risolverà niente.
Joey:
Di che cosa stai parlando?
Pacey:
Lui intende dire che non si tratta di soldi. Allora, va bene,
parliamo di quello che sta succedendo davvero.
Joey:
Sai una cosa? Non vedo nessun motivo per rivangare una
cosa spiacevole del passato solo per colmare questo momento,
Pacey. Voglio dire, ricordiamoci di una cosa. Questo scambio
tra te e Dawson è semplicemente uno scambio di affari, e
penso che sia questo che dobbiamo tenere a mente.
Dawson:
Lei ha ragione. Questi sono solo affari tra te e me, perché
Dio sa perché non siamo stati migliori amici per tanto tempo,
vero?
Pacey:
No, è certo che non lo siamo.
Dawson:
Vuoi sapere perché noi non siamo amici, Pace? Non per quello
che è accaduto con Joey, anche se quel fatto ha messo sotto
sopra il mio mondo. E' perché sin dal giorno seguente, avevo
capito che tu non mi eri stato amico ... forse da parecchio tempo,
perché nell'istante in cui tu ci hai fatto diventare dei rivali—
Pacey:
Io ho fatto diventare noi dei rivali? No. No. Adesso-- adesso
tu stai riscrivendo la storia, Dawson.
Dawson:
Io ricordo quando il mio migliore amico fece una scelta e
scelse di voltarmi le spalle. Se l'avresti smessa di
provocarci l'un l'altro, avresti capito che tu ed io non siamo
poi così lontani.
Pacey:
Ah, risparmiami la predica. Tu non mi convincerai che i nostri
mondi ... sono simili. Tu sei solo arrabbiato perché io sono
fuggito dal mio.
Dawson:
Fuggito dal tuo? E come? Indossando un abito e sgobbando per
qualcosa che nemmeno ti interessa? Tu hai fatto dei soldi.
Congratulazioni. Ci hai impressionato tutti.
Pacey:
Come ti permetti. Tu non sai niente di me, amico. Io ero bravo
nel mio lavoro.
Dawson:
E allora perché sono al verde?
Pacey:
Perché è così è la vita! Io non ho fatto questa scelta! Io
ho perso, letteralmente, ogni cosa! Che cosa vuoi da me,
amico? Questo ti rende felice perché sei tornato in vetta?
Insomma, ti è sempre piaciuto di più quando eri tu quello al
comando, quindi è questo quello che volevi? Questo rimette
tutto apposto?
Dawson:
Tu non vuoi saperlo, Pace. Tu mi hai cancellato tanto tempo
fa.
Pacey:
Davvero? Davvero? Ripensa a quando eravamo migliori amici? A
quando eravamo fratelli? Cos'è ogni volta che hai provato a
chiamarmi negli ultimi tre anni ero sempre fuori casa?
Joey:
Ok, ragazzi la smettete? Non c'è la faccio più a stare qui
ad ascoltarvi.
Pacey:
Non avevo intenzione di perdere i tuoi soldi. Non sapevo che
sarebbe successo. Mi dispiace.
Dawson:
Si, anche a me. Immagino che questo sia stato un grave errore
sin dall'inizio.
Pacey: Heh. Ok.
[Pacey va via, e Dawson torna dentro casa sua. Joey rimane
là, alza lo sguardo e scuote la testa.]
15. ESTERNO. PONTILE DI CASA LEERY, CAPESIDE - SERA
[Pacey è seduto a fissare il fiume, quando Joey arriva e si
siede accanto a lui.]
Joey:
Stai bene, Pace?
Pacey:
Non devi farlo.
Joey:
Fare che cosa?
Pacey:
Startene seduta qui con me. Lo so che preferiresti stare a
casa con Dawson, quindi perché non vai e lo aiuti a leccarsi
le ferite?
Joey:
Le cose qui non cambiano mai, vero?
Pacey: No...
perché sono queste le regole che siamo destinati a seguire.
Joey:
No, Pace, queste sono le regole che abbiamo deciso di seguire.
Voglio dire, guardaci, siamo seduti qua fuori in questo
pontile di fronte alla stessa casa che ci ha tormentato per
anni. Praticamente siamo i fantasmi dei vecchi noi stessi, e
onestamente, non penso che qualcuno si ricordi davvero per
quale motivo siano arrabbiati.
Pacey:
Mmh, io non ne sarei così sicuro.
Joey: Pacey,
se avessi voluto tornare in quella casa, l'avrei fatto tanto
tempo fa. Allora non mi conosci per niente?
Pacey:
Beh, non voglio che tu rimanga seduta qui a compiangermi.
Joey:
Io non ti sto compiangendo. Sono dispiaciuta per te, Pacey.
Pacey: [Sospira]
Joey:
Oddio, potrai mai capire la differenza?
Pacey:
Non lo so. [Sospira] Non lo so, perché tu ed io abbiamo avuto
un'evoluzione molto confusa. Specialmente negli ultimi tempi.
Joey:
[Ride] Ok. Lo sai, e non importa quanto io ti voglia bene o
quanto a lungo io stia con te, tu ti ricorderai solo i
momenti in cui io me ne vado.
Pacey:
Beh, devi capirmi, perché quelli sono i momenti più dolorosi
della mia vita.
Joey:
Questo perché sei tu che te li cerchi, Pacey. Mi dispiace. E'
così. Nella tua vita, tu passi così tanto tempo ad
aspettarti il peggio che non noti nemmeno i momenti in cui le
persone ti stanno amando, e, Pacey, le persone passano un
sacco di tempo ad amarti.
Pacey:
Beh ... con tutto il rispetto, Jo, il mio migliore amico si è
appena allontanato da me, ma questa non è nemmeno la cosa
peggiore. La cosa peggiore è che lui dagli ultimi tre anni
nemmeno mi conosce più, quindi per favore, spiegami questo.
Questo mi qualifica come uomo con un gruppo di amici che
lo supportano?
Joey:
Beh, qui accanto a te c'è una persona, non è così? Ma
certo, non è abbastanza. Non finché tu glielo lasci fare.
Pacey:
In quale mondo io ti ho con me?
Joey:
Ascolta, solo perché io non sto bene in quel ... posto in cui
tu mi vuoi non significa che non ci sia posto per me, Pacey.
Pacey: [Sospira]
Joey:
Non è così?
Pacey:
Joey, comunque questa non è una tua lite.
Joey:
Hai ragione. Hai ragione. Non è la mia lite perché è finita
da tanto tempo, Pacey. [Sospira] E sta a te risolverla.
Pacey:
Non so come risolverla.
Joey:
Beh, dovrai capirlo. Sai, è questo il significato dei
fantasmi. Si dice che ... loro non se ne vanno finché non
sono in pace con quello che hanno lasciato in sospeso.
[Joey mette il braccio attorno a Pacey e poi appoggia la testa
sopra la sua spalla.]
16. INTERNO. SOGGIORNO DI CASA RYAN, BOSTON - SERA
[Jack è seduto da solo sul divano, quando Jen si siede
accanto a lui.]
Jen:
Ehi.
Jack:
Allora ... immagino che a questo punto sia fuori questione una
futile lite sul quando me l'avresti detto?
Jen: Oh,
ti prego. Lo sai che adoro lamentarmi dopo il fattaccio.
Jack: Jen,
tu-- tu devi capire, che tu e Grams siete più o meno tutta la
famiglia che ho.
Jen:
Lo so. Ti ricordi quella volta in cui andai a casa tua dopo
che Grams mi aveva cacciato via?
Jack:
Si, come potrei dimenticarlo? Questo è stato il giorno in cui
tu sei diventata la mia confidente.
[[N.B.: Per esprimere il termine Confidente, Jack utilizza la
parole 'Hag' che in inglese significa anche donna che
socializza con gli omosessuali.]]
Jen: No. No,
noi siamo una famiglia. Questo non cambia.
[Grams entra nel soggiorno.]
Grams:
Non vi perdonerò mai se stasera mi farete piangere.
Jack: Grams...
sono così dispiaciuto.
[Jack si alza e la abbraccia, poi i due si siedono sul divano
accanto a Jen.]
Grams: Jack...
non sentirti dispiaciuto per me. Ma ... credi in me, mmh? E'
questo ciò di cui ho bisogno.
Jack:
Beh, prometto che andrò a trovarvi ogni volta che ne avrò la
possibilità.
Grams: Oh,
non sarà necessario.
Jack: Ok.
Grams:
Beh, voglio dire, non crederai onestamente che Jennifer ed io
ti lasceremo ai tuoi discutibili progetti, vero?
Jack:
Di che cosa stai parlando?
Jen:
Cosa?
Grams:
Beh, mia figlia sta sempre blaterando di quella casa enorme
che ha ottenuto con il divorzio, e io penso che avremo bisogno
di uomo in giro per la casa. Voglio dire, dovrai dividere la
stanza con Jennifer—
Jack: Ok,
Grams, avanti. Insomma, io-- io-- io non posso, sai, accettare
e-- e lasciare questo posto. Avanti, ragazze, ho delle cose
... in ballo, sapete? E voglio dire, inoltre, cosa dovrei
fare, scroccare alle vostre spalle per il resto delle nostre
vite?
Grams:
Certo che no. Ti guadagnerai il tuo mantenimento.
Jen:
Voglio dire, cos'è che ti trattiene qui, Jack?
Grams:
Si, cos'è che ti trattiene qui, Jack? Da quello che ho
sentito, Boston non ti ha mai entusiasmato.
Jen:
Si puoi essere uno studente apatico ovunque. E poi il Boston
Bay fa schifo.
Jack:
Si, il Boston Bay fa schifo. L'avevo sempre detto, sapete, che
noi saremo-- che noi saremo dovuti andare a New York.
Jen:
Hai ragione. L'hai sempre detto.
Grams:
Allora?
Jen:
Si, andiamo. Questo-- questo posto non apprezza la tua
assolutamente favolosa omosessualità.
Grams:
Che ne dici?
Jack:
Che ne dico? Cosa ne dico? Beh, voi cosa ne dite? Ditemi, uhm
... beh, mi dite come posso rifiutare di vivere con tre
generazioni di pazze della zona alta del West Side? Ecco cosa
dico.
[Tutti e tre si mettono a ridere.]
17. INTERNO. HELL'S KITCHEN, BOSTON - SERA
[Audrey e Jack Osbourne sono seduti ad un tavolo di fronte al
palcoscenico. Stanno chiacchierando e ridendo.]
Jack Osbourne: Sei pronta?
Audrey:
Si. Ok, però non menzionare qualcosa di strano sulla mia
infanzia o roba simile, ok?
Jack Osbourne: Avanti, se ti devo pubblicizzare, devo
almeno farlo con un esploit.
Audrey:
Sali e basta.
Jack Osbourne: Ok.
[Jack sale sopra il palco e afferra il microfono.]
Jack Osbourne: Allora, il prossimo ... abbiamo una
ragazza che è molto vicina e cara al mio cuore o per lo meno
di fronte alla finestra della mia camera. Se dovessi essere
una donna, vorrei essere Audrey Liddell. Lei è la bionda più
tosta che conosco. Un applauso.
[Audrey prende la chitarra e sale sul palco.]
Audrey: Oh,
grazie.
[Audrey inizia a suonare la chitarra e a cantare 'Way Beyond Empty' e la canzone fa da
sottofondo al collage di scene seguenti.]
18. VARIE SCENE
1. Casa Ryan, Boston. Grams, Jen, Jack ed Helen che preparano
dei biscotti.
2. Di fronte casa Leery, Capeside. Pacey è immerso nei suoi
pensieri, in piedi sul pontile tutto solo che fissa il riflesso
della luce della luna sul fiume. Poi si volta e va verso la sua
auto. Poi l'inquadratura si sposta verso la finestra della
stanza di Dawson e vediamo la sua ombra in piedi accanto alla
finestra.
3. Camera di Dawson, Capeside. Dawson è immerso nei suoi
pensieri e un misto di risentimento e rabbia appare sul suo
volto.
4. Di fronte al Potter B&B. Una copia della sceneggiatura
di Dawson appoggiata sul bracciolo di una sedia, le cui pagine
sono sfogliate dal vento. Poi l'inquadratura si allarga e
vediamo Joey seduta sulla sedia che ripensa a quanto accaduto
e con le lacrime agli occhi guarda il fiume, poi il cielo.
[Fine dell'episodio.]
Traduzione
Dawson's Friends Italia
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