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GUIDA EPISODI | #6.12
"ALL THE RIGHT MOVES" ::
Ecco in italiano le traduzioni di tutti dialoghi e le
foto di alcune scene dell'episodio.
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"All the right moves - Una vera
occasione" |
PROLOGO
01. INTERNO. HELL'S KITCHEN - SERA
[Jen, Jack e Pacey sono seduti
attorno ad un tavolino che parlano, quando Joey si avvicina
con un recipiente di popcorn e si unisce a loro. Loro stanno
scherzano e ridono tra loro.]
Jen:
Si, si, e se avessi detto-- se io avessi detto-- se avessi
detto una parola come quella, l'intera cosa sarebbe stata,
come, aah!
[Tutti ridono]
Jen:
E un'altra cosa riguardo i cattivi capi—
[Audrey entra nel bar, si guarda attorno, li vede e
timidamente si avvicina al loro tavolo.]
Audrey:
Allora... ad ogni modo, ecco il punto. Uhm, ho fatto un
casino, e mi dispiace davvero... sapete, per il mio insano
comportamento degli ultimi due mesi, per qualsiasi mio
dispiacere o preoccupazione che vi ho potuto causare ragazzi,
per... per avervi allontanato quando voi stavate solamente
cercando di essere miei amici. Quindi il fatto è che dopo la
completa debacle di Natale, sapete, sono tornata a casa a Los
Angeles, e... una notte, una orribile, orribile notte, mi sono
ritrovata ad una festa a Malibù, in una spiaggia... piena di
sconosciuti. Ed il sole stava per sorgere, e... ero ubriaca
fradicia, e... mi ricordo che mi stavo guardando intorno e
pensavo, "Sai una cosa? Forse il problema non è Joey...
o Pacey o... Jen o C.J. O Jack o Dawson o chiunque altro.
Forse... forse sono io." Non mi aspetto che voi mi
perdoniate perché ho capito quanto malamente ho incasinato le
cose, e... sapete, e solo che... se qualche volta voi ragazzi
volete chiamarmi, sapete, solo per dire ciao, questo sarebbe
molto bello. Perché io vi voglio davvero bene ragazzi, e mi mancate,
e io sono davvero dispiaciuta.
[Loro si alzano e la fermano prima che lei possa andare via.]
Joey: Audrey.
Jen: Audrey.
Pacey:
Ehi, avanti. Torna qui.
Joey: Audrey. Audrey.
Ehi. Ci sei mancata. Sì. Mi sei mancata, tesoro.
Jen:
E' tutto apposto.
[Tutti quanti a turno la abbracciano.]
Audrey: Oh,
Dio! Aha!
[Sigla d'apertura]
02. INTERNO. HELL'S KITCHEN -
GIORNO
[Emma è appoggiata al tavolo da biliardo che osserva il nuovo
barista, quando Joey si avvicina a lei, provenendo dal retro,
per scoprire cosa sta facendo Emma.]
Joey:
Cosa stai facendo?
Emma:
Stavo avendo una fantasia sessuale con il nuovo barista. Noi
eravamo in un vialetto, e lo stavamo facendo contro il muro
dietro i bidoni della spazzatura.
Joey:
Interessante. Secondo me, è di gran lunga meglio il tavolo da
biliardo.
Emma: Joey
Potter, sono scioccata!
Joey:
Cosa? Non sono contraria alla occasionale e casuale fantasia
sessuale per alleviare l'altrimenti glacialmente posata
giornata lavorativa. Credimi. Non lasciare che l'apparenza
pudica ti inganni. Sotto sotto, a dir la verità sono... meno
pudica.
Emma: [Ride]
Oh, rimanendo in tema di baristi con i fondoschiena che
meritano di essere desiderati, che cosa è successo ad Eddie?
Joey:
Che cosa vuoi dire? E' stato licenziato.
Emma:
Beh, questo lo so. Ma non è mai ritornato a sbarazzare il suo
armadietto.
Joey:
Beh, cosa ti fa pensare che io sappia dove si trovi?
Emma:
Beh, voi due non eravate—
Joey: Oh. Oh,
abbiamo avuto una piccola avventura. Un'avventura poco
significativa. Voglio dire, non c'è stato... niente.
Emma:
Immagino di aver frainteso.
Joey:
Sì. Io ed Eddie abbiamo chiuso. Era finita prima che
cominciasse.
Emma: Ok,
beh, bene. Allora immagino che non ti dispiacerebbe sbarazzare
il suo armadietto. Me l'ha chiesto il capo, e noi abbiamo
davvero bisogno di spazio. Lo farei io, ma speravo di uscire
prima per andare alle prove con la band.
Joey:
Sì, certo. Non c'è problema.
Emma:
Bene. Ok. Uhm, immagino che tu possa gettare tutto nella
spazzatura. Se c'era qualcosa di valore, sono sicura che
sarebbe già tornato.
Joey:
Giusto.
Emma:
Sei un tesoro. [Mentre va via da uno sguardo al fondoschiena
del barista e saluta Joey.] Oh. Allora divertiti, Joey.
03. INTERNO. AGENZIA DI CAMBIO - GIORNO
[Pacey sta partecipando ad una riunione assieme ad altri suoi
colleghi. Rich sta parlando.]
Rich:
Allora continuate a guardare se la fusione tiene. Nel
frattempo, ai vostri clienti consigliate cautela. Adesso
l'ultima nota finale. Vorrei ricordarvi di continuare a
pressare le Industrie Stepatech. Stanno per esplodere. Quando
Lunedì il loro nuovo farmaco viene approvato, tutti quelli
che hanno il loro titolo diventeranno molto, molto ricchi. E
non c'è bisogno di ricordarvi che Stepatech stesso è un
nostro cliente, e a noi piacerebbe mantenerli felici, quindi
dateci sotto con la vendita. Va bene, andate là fuori e fate
un po' di soldi.
[Tutti quanti stanno uscendo dalla sala riunioni.]
Rich: Witter,
posso parlarti per un secondo? Accomodati. Ecco il punto. Lo
so che in passato abbiamo avuto i nostri problemi, ma non
penso che per questo lascerei che il tuo bel lavoro non venga
notato o non ricompensato.
Pacey: Rich,
ti prego, le enormi commissioni sono una già una ricompensa
per me.
Rich:
Parli come un vero discepolo. Allora per te ho in serbo una
ricompensa extra. Domani sera ci sarà un grande ricevimento a
casa di Roger Stepavitch. Sai chi è Roger Stepavitch?
Pacey:
Certo che lo so. E' il fondatore della CEO delle Industrie Stepatech.
Rich:
Molto bene. Lui mi ha chiesto personalmente di portare il mio
venditore più promettente a questo particolare ricevimento, e
questo mi mette in una posizione imbarazzante perché, beh,
sei tu, Pacey. Tu sei il mio miglior venditore. Diciamo la
verità. Tu hai una specie di dono naturale per queste cose,
un dono che sfortunatamente è eguagliato solo dal tuo
incredibile ego e atteggiamento. E io sono combattuto perché
da una parte, in te vedo dei flash di grandezza. E dall'altra,
vedo dei flash di te fuori di testa nel bel mezzo di una
strada in un quartiere francese giù a New Orleans, oppure tu
che improvvisamente ti fingi ammalato e salti il lavoro per un
paio di giorni per a quanto pare nessuna ragione. Quindi come
puoi vedere, sono un po' indeciso. Voglio portarti a questo
party, Pacey. Ma prima ho bisogno di sapere una cosa. Vuoi
unirti alla squadra?
Pacey: Wow,
Rich, Io-- Io, voglio dire, uhm, eh. Non so cosa dire. Sono
onorato.
Rich:
Si.
Pacey:
Sono onorato per la fiducia che riponi in me, e so che noi in
passato abbiamo avuto delle divergenze. Ma dovresti sapere che
adesso sono impegnato al 100% in questo lavoro e in tutto
quello che può offrire. Ed ho capito in pieno le enormi
opportunità che tu mi stai dando portandomi a questo party,
quindi—
Rich: Witter,
non ho bisogno della storia della tua vita. Un semplice sì o
no sarebbe stato sufficiente.
Pacey:
Giusto. Beh, in questo caso, sì, assolutamente. Puoi contare
su di me al 100%. Mi unisco alla squadra.
Rich:
Bene. Allora, è deciso. Tu verrai al party.
Pacey:
Io--Io lo apprezzo. Questo--questo è fantastico.
04. INTERNO. DI FRONTE ALL'APPARTAMENTO DI EMMA, JACK E
PACEY - GIORNO
[Audrey svolta l'angolo dell'andito che da all'appartamento di
Emma e vede una fila di ragazze di fronte alla porta. Poi si
fa strada tra le ragazze e bussa alla porta. Emma la apre ed
è sorpresa di vedere Audrey.]
Emma:
Mi dispiace di avervi fatto aspettare. Io-- oh. Ciao.
Audrey:
Amica, cosa ci fanno tutte queste 'voglio essere Courtney
Love'? Sembra che là fuori ci sia una Audrey Convention.
Emma:
Uhm, si, beh, perché non entri che te lo spiego.
05. INTERNO. APPARTAMENTO DI EMMA, JACK E
PACEY - GIORNO
Audrey: [Sospira]
Ehi. Ok, ragazze, che succede? Perché mi state guardando come
se qualcuno fosse morto?
Emma:
Non so come dirtelo. Uhm, quelle ragazze là fuori? Loro sono
là fuori perché stanno facendo l'audizione per diventare la
cantante di questa band.
Audrey:
Ragazze, ma noi abbiamo già una cantante.
Emma:
Si, avevamo una cantante. Sfortunatamente, lei è uscita così
tanto di testa che deve essere rimpiazzata. Sai, beveva molto,
faceva casino sul palco, e poi è sparita in California senza
nemmeno una telefonata, perdendo così diverse prove con la
band, sai, le solite bizze che fanno cacciare via da una band
le cantanti. Ma il fatto è che noi domani sera abbiamo un
concerto, insomma, un vero concerto. Beh, siamo le terze nella
scaletta, ma apriamo il concerto ad una band che apre il
concerto ad un'altra band che è davvero forte. Insomma,
fantastica, a dire la verità, e ... questo per noi potrebbe
essere potenzialmente una cosa importante, e non possiamo
permetterci di rovinare tutto.
Audrey:
Quale band?
Emma:
I Loud Milk.
Audrey: Oh.
Adoro quella band.
Emma:
Anche noi, e suoneremo al Bent Elbow.
Audrey:
Quel posto è famoso.
Emma:
Lo so. E' monumentale nel vero senso della parola, ed è per
questo che abbiamo bisogno di una nuova cantante, una il cui
talento sia minore rispetto alla drammaticità.
Audrey: Ok.
Ho capito, ma ... il fatto è che ... voi ragazze dovreste
saperlo, c'era una cantante, sapete, quella che era uscita
così tanto di testa e incasinava tutto e meritava di essere
cacciata, ma, vedete, quella cantante-- lei non c'è più. Perché
in una spiaggia di Malibù ha avuto un momento di lucidità,
ed ha capito che tutto quel bere e andare alla feste e-- e la
confusione generale le stava costando le cose che nella sua
vita erano più importanti come i suoi amici e ... questa
band. Ragazze, mi dispiace. Mi dispiace davvero perché questa
band è una delle poche cose a cui tengo in tutto questo
stupido mondo! Ok, e--e dovete ammettere che io potrei essere
una parte della ragione per cui voi ragazze avete ottenuto
questo ingaggio. E voi sapete che nessuna di quelle ragazze
là fuori sarà brava la metà di quanto lo sia io quando sono
brava! E vi prometto che se mi date un'altra chance sarò più
che brava. Sarò la migliore. Vi prego. Ragazze, datemi--
datemi un'altra chance, per favore?
[Emma si volta verso gli altri membri della band e tutte loro
fanno cenno di sì col capo.]
Emma: Ok.
Ma lo giuro, che se me ne farai rimpiangere, ti ucciderò.
Audrey: No,
non lo farò, non lo farò, non lo farò!
[Audrey corre verso Emma e la abbraccia ed entrambe cadono sul
divano.]
Emma: Aaaah!
06. INTERNO. HELL'S KITCHEN - GIORNO
[Joey è nel retro del bar che sta sbarazzando l'armadietto di
Eddie. Lei getta via alcuni fogli, ed una maglietta. Poi
prende una grande busta che era stata indirizzata ad Eddie
alla casa dei suoi genitori, la apre e toglie fuori una
lettera e dei documenti. Lei legge la lettera, si tratta di
una lettera di rifiuto di un editore. Lei guarda i documenti e
sulla prima pagina legge "Greetings from Worchester Short Stories by Eddie Doling".
E decide di non buttarli via.]
07. INTERNO. AL BENT ELBOW - GIORNO
[Audrey e le Hell's Belles stanno facendo le prove di fronte
ai membri delle altre band, e tutti quanti sembrano essere
presi dalla musica. Audrey sta cantando davvero bene "Bad
Times". Poi finiscono la canzone, che era l'ultima della
loro sessione di prova e tutti i presenti applaudono.]
Emma:
Effettivamente è riuscita molto bene.
Audrey:
Va bene. Allora, ci rincontriamo tutte quante qui alle 8:15?
Emma:
Certo.
Audrey: Ok.
[Audrey scende dal palco e da dietro le si avvicina un membro
di un'altra band.]
Ragazzo: Ehi.
Audrey:
Ciao.
Ragazzo: Voi ragazze siete davvero forti.
Audrey: Oh.
Beh, grazie.
Ragazzo: Allora, uhm ... uhm, ti piace divertirti?
Audrey:
Immagino di sì.
Ragazzo: Beh, io faccio parte, uhm, dell'altra band
d'apertura, i Satan's Tampon? Ci hai mai sentito?
Audrey: [Ride]
Non posso dire di sì.
Ragazzo: Giusto. Beh, ci sarà-- ci sarà una festa
più tardi nel nostro tour bus se vuoi venire.
08. INTERNO. STANZA DEL DORMITORIO DI JOEY E AUDREY - GIORNO
[Joey ed Harley sono sedute sul letto. E Joey la sta aiutando
a fare i compiti di geometria.]
Joey: Ok, Harley,
tutto quello che devi fare è applicare la formula. E'
semplice "A" al quadrato più "B" al
quadrato uguale "C" al quadrato.
Harley: [Ride] Scordatelo. Non lo capirò mai.
Joey:
Invece, sì. Devi applicare la formula.
Harley: Al diavolo la formula. La formula può baciare
il mio bianco e candido sederino.
Joey:
Carina. Baci tuo padre con quella bocca.
Harley: Ew, che schifo. Perché dovrei baciare mio
padre?
Joey:
Sai una cosa? Va bene. Perché non facciamo una pausa? Vuoi
una soda?
Harley: Preferirei una vodka.
Joey: Oh,
scusa. L'abbiamo finita.
[Joey le da una soda e Harley la fissa.]
Joey:
Che c'è?
Harley: Mi stavo solamente chiedendo come fai stare in
piedi.
Joey:
Come faccio a stare in piedi?
Harley: Ascolta, possiamo stare qui sedute tutta la
notte e far finta che io non sappia quello che so di te e
Eddie oppure tu potresti capire che io potrei essere una buona
confidente o una spalla su cui piangere. Possiamo parlarne.
Joey:
Apprezzo l'offerta, ma non c'è niente di cui parlare.
Harley: Cosa vuol dire che non c'è niente di cui
parlare? Il ragazzo è appena scomparso senza nessuna
spiegazione. Lui ti ha spezzato il cuore. Tu stai morendo
dentro dalla voglia di sapere cosa gli sia successo.
Joey:
Grazie per il riassunto.
Harley: Joey, ascolta, io potrei essere un'idiota di 15
anni, ma ... sono anche tua amica, e capisco la situazione tra
te ed Eddie meglio di quanto tu creda.
Joey:
Tu sei mia amica?
Harley: Si. Siamo amiche. Non lo siamo?
Joey:
Si, immagino di sì.
Harley: Bello. Allora, come sta andando la ricerca?
Qualche nuovo indizio?
Joey:
Quale ricerca? Cosa, si suppone che debba ingaggiare un
investigatore privato per trovare un ragazzo che ho
frequentato per due mesi e che è ovvio che non mi vuole più
vedere?
Harley: Beh, come fai a sapere che lui non ti vuole
più rivedere? Forse ha battuto la testa e adesso ha
un'amnesia. O forse è stato rapito da dei ladri di gioielli
internazionali. Il punto è che, tu dovresti essere
l'investigatore.
Joey:
Beh, adesso che l'hai detto, e non riesco a credere che te lo
stia dicendo, ma ... ho trovato una specie di manoscritto che
lui ha scritto. C'era un numero di telefono e un indirizzo di Worcester,
ed è lì che vivono i suoi genitori, e loro probabilmente
sanno dove lui si trovi—
Harley: Beh, che cosa stai aspettando?
Joey:
Cosa, si suppone che io li chiami e glielo chieda?
Harley: Si! Duh.
Joey:
Non pensi che-- che sembri un po' da disperata e patetica?
Harley: E' romantico e profondo.
Joey:
Immagino che una telefonata non farebbe del male. Voglio dire,
tuttalpiù saprei dove si trova. Sai, se lui è vivo.
Harley: Dai. Chiama.
[Joey compone un numero e Harley si avvicina alla cornetta.]
Harley: Che succede?
Joey: Oh,
è tutto molto eccitante. Il telefono sta squillando.
Harley: [Ride] Chiudi il becco.
[L'inquadratura ci mostra un cordless che squilla appoggiato
su una cassetta degli attrezzi. Eddie risponde accanto alla
macchina che sta aggiustando.]
Eddie:
Pronto?
[Joey riaggancia il telefono, ed Eddie sembra confuso, poi
continua a lavorare sull' auto.]
09. INTERNO. AL PARTY DI LAVORO DI PACEY - SERA
[Rich e Pacey sono appena arrivati al ricevimento. Un uomo li
vede e si avvicina per dar loro il benvenuto.]
Rich:
Benvenuto ai piani alti, amico mio. Per favore non mettermi in
imbarazzo.
Carl: Rich Rinaldi.
Rich:
Salve.
Carl: Ehi. Come va? E' un piacere rivederti.
Rich:
Anche per me.
Carl: Allora, congratulazioni per esservi assicurati il
conto. Roger è laggiù che canta le vostre lodi.
Rich:
Lo apprezziamo davvero, Carl. Facciamo del nostro meglio. Questo
è, uhm, Carl Rosen, Vice Presidente in carica della sezione
marketing alla Stepatech. Hai mai conosciuto Pacey Witter, uno
dei nostri giovani venditori più promettenti? Ho la
sensazione che in futuro tu sentirai parlare molto di lui.
Carl: Oh, piacere di conoscerla, Sig. Witter.
Pacey:
Anche per me è un piacere conoscerla, signore.
Carl: Beh, gentiluomini, continuate a fare un buon lavoro.
Divertitevi.
Pacey:
Grazie.
Rich:
Grazie.
[Accanto a loro sta passando un cameriere, Pacey prende due
bicchieri di champagne e ne da uno a Rich. Poi Rich vede una
ragazza dall'altra parte della stanza.]
Rich: Ah.
Scusami. Uhm, ho visto qualcuno con cui ho bisogno di parlare.
Ti va bene se ti lascio da solo per un po'?
Pacey: [Ride]
[Rich si allontana, e Pacey va verso il tavolo degli antipasti
e ne prende uno, quando un'affascinante ragazza si avvicina a
lui.]
Ragazza: Ok. Salvami.
Pacey:
Mi scusi?
Ragazza: Ok, c'è un novantottenne che non smetterà di
toccarmi il sedere. Quindi, sai, finché lui non la smette di
stare in agguato, fingi che stiamo avendo una specie di
conversazione.
Pacey: Ok. [Ride]
Ciao.
Ragazza: Tutto qui? Tutto qui? Questo è tutto quello
che ottengo? "Ok. Ciao"?
Pacey: Ok.
Ciao, sono Pacey Witter.
Ragazza: Oh. Beh, quindi, tu sei Pacey Witter.
Pacey:
Cosa, hai sentito parlare di me?
Ragazza: Diciamo che la tua reputazione ti precede.
Adesso, ho sentito che tu sei un giovane di talento sulla
strada del successo, un ragazzo delle meraviglie.
Pacey:
E questo dove l'hai sentito?
Ragazza: Diciamo che è nei miei affari sapere queste
cose.
Pacey:
Quindi, lavori per la Stepatech?
Ragazza: No. Allora... deve essere un vero onore, Rich
ti ha scelto te fra tutti per venire qui stasera?
Pacey:
Capisco. Tu conosci Rich. Beh, qualunque cosa tu faccia, non
credere ad una parola che quel uomo dice sul mio conto.
Ragazza: Allora, dimmi qualcosa, Pacey. Sei nuovo in
queste cose, giusto?
Pacey: Mm-hmm.
Ragazza: Mm-hmm. Sono affari difficili. Ci sono molti
squali.
Pacey: Ah,
non è così male.
Ragazza: Perché fai questo? Un ragazzo intelligente
come te, dovrebbe frequentare il college. Voglio dire, è per
i soldi oppure—
Pacey: No. No.
In realtà no. Beh, questa è una bugia. All'inizio era
sicuramente per i soldi, e poi dopo quello, c'era il brivido
della caccia, l'adrenalina, e adesso immagino che sia una
combinazione di entrambe. Che mi dici di te? Cosa fai?
Ragazza: Ooh. Immagino se ne sia andato.
Pacey:
Aspetta, tutto qui? Te ne stai andando?
Ragazza: Mm-hmm.
Pacey:
Ma non so nemmeno il tuo nome.
Ragazza: Beh, ci dovrai provare con un po' più di
convinzione. Ci vediamo dopo, Pacey.
10. INTERNO. HELL'S KITCHEN - SERA
[Joey è seduta alla fine del bancone, che legge il
manoscritto di Eddie. Heston entra correndo nel bar e va verso
Joey.]
Heston:
Dov'è?
Joey:
Chi?
Heston:
Chi? Lei dice, chi? Sa dannatamente bene chi! Harley? Harley,
porta subito fuori da qui il tuo sedere.
Joey: Harley
non è qui.
Heston:
Non deve coprirla, Joey. Mi ha chiamato la scuola. Lei ha
saltato di nuovo la lezione. Quattro volte in questo mese.
Harley? Avanti, lo so che ti stai nascondendo. Non essere
spaventata, porta solo qui il tuo sedere cosicché possa
prenderlo a calci.
Joey:
Sa, odio interrompere le sue tecniche estremamente efficaci di
paternità, ma ho paura che lei non sia qui.
Heston:
Beh, dove pensa sia andata? Voglio dire, lei--lei
probabilmente sta bene, giusto? Voglio dire, voglio dire lei--
lei pensa che stia bene, vero?
Joey:
Da dove viene tutto questo?
Heston:
Ascolti, Joey, io-- io ammetto che in questo momento non sono
stato il genitore più presente, ma qualche volta-- non lo so,
un minuto prima era tutto Barney e Elmo, e adesso, beh, sto
iniziando a capire che la mia piccola focaccina potrebbe
essere una giovane delinquente.
Joey:
Va bene. Si calmi. Lei non è una giovane delinquente. Voglio
dire, sì, lei ha una bella parlantina, e
occasionalmente potrebbe aver saltato delle lezioni, ma ... è
solo una facciata. Si fidi.
Heston:
Questo non cambia il fatto che lei sia scomparsa. La mia
piccola è scomparsa.
[Harley entra nel locale e si unisce a loro.]
Harley: Ehi, paparino.
[Lui si alza e la abbraccia.]
Heston: Harley.
Dove sei stata, ragazzina?
Harley: Dovevo consegnare un messaggio ... a Worcester.
[Eddie entra subito dopo Harley.]
Eddie:
Ehi.
11. INTERNO. NEL BUS DEI SATAN'S TAMPON - SERA
[Il bus della band è pieno di gente, e Audrey è seduta su
uno dei divanetti in disparte. In sottofondo si sente della
musica rock.]
Ragazzo: Grande concerto, huh?
Audrey:
Si.
Ragazzo: Sei nervosa?
Audrey: No.
Questa è una bugia. Si, in realtà, lo sono tremendamente.
Non penso di aver mai fatto prima questa cosa da sobria.
Ragazzo: Beh, in questo caso—
[Lui le porge una bottiglia, lei la guarda e poi fa cenno di
no col capo.]
Audrey:
Ho smesso.
Ragazzo: Smesso?
Audrey:
Sto riassestando la mia vita o qualcosa del genere.
Ragazzo: Un brutto momento.
Audrey:
Si.
[Audrey cede e decide di bere un drink.]
Audrey:
Sapete una cosa? A dire la verità, posso ... berne un sorso?
Ragazzo 2: Si. Certo.
Audrey:
Grazie.
[Uno dei ragazzi le da una bottiglia e lei ne beve un sorso.
Poi il ragazzo di prima apre il palmo della mano e mostra tre
pasticche.]
Ragazzo: Vuoi una di queste?
Audrey: Ok.
[Lei ne prende una e la ingoia e beve un altro sorso dalla
bottiglia.]
Audrey: Ugh.
Ci siamo.
12. INTERNO. HELL'S KITCHEN - SERA
[Joey cerca di tenersi occupata mentre tenta di ignorare
Eddie, ma lui la segue per tutto il bar.]
Eddie:
Allora pensi che forse potresti smetterla di ignorarmi cosicché
possiamo andare da qualche parte a parlare?
Joey: Oh,
mi dispiace. Ti stavo ignorando?
[Heston si avvicina al bar e si ferma al bancone dietro il
quale c'è Joey. Lui sta tenendo in mano due bicchieri vuoti e
sta finendo di mangiare un'ala di pollo fritta.]
Heston:
I miei complimenti allo chef per le ali di pollo ben fritte.
Stasera erano eccellenti.
Joey:
Non dovreste essere a casa a punirla?
Heston:
La sto punendo. L'ho fatta sedere e cenare con suo padre. A
proposito, ordiniamo una coppa gelato [Root Beer].
Joey:
Chieda al barista. [Poi si allontana.]
Heston:
[Rivolgendosi ad Eddie.] Ehi. La ringrazio per averla
riaccompagnata qui, ma mi faccia un favore. La prossima volta
che mia figlia va a farle visita nei bassifondi, chiuda la
porta, strisci via e stia alla larga da lei.
[Lui si allontana da Eddie e Joey e va a cercare il barista.]
Eddie:
Allora, tutto qui? Non mi parlerai?
Joey:
Se hai qualcosa da dire, vai al punto.
Eddie:
Bene. Ascolta, Joey, io sono-- io sono qui perché lo so, e
voglio aiutarti a affrontare tutto questo. Voglio dire, è
anche un problema mio.
Joey:
Cosa?
Eddie:
Ascolta, Harley me l'ha detto. Ok? Lo so.
Joey:
Cosa sai?
Eddie:
Del ... dell'intera, sai, dell'intera faccenda della
gravidanza.
Joey: Oh.
Intendi l'intera falsa faccenda della gravidanza che lei ha
inventato allo scopo di condurti qui sotto false scuse. Quell'intera
faccenda della gravidanza.
Eddie:
Quindi, whoa, aspetta un minuto. Aspetta un minuto. Tu non
sei-- vuoi dire che tu non sei-- tu non sei incinta?
Joey: No.
Eddie: Oh,
grazie al Cielo.
Joey:
Anche se lo fossi stata, certamente non l'avrei detto ad Harley.
[Joey sposta un vassoio appoggiato sopra le storielle che
stava leggendo prima.]
Eddie:
Ehi, questo è il mio, uhm-- dove l'hai trovato?
Joey:
E' solo una delle tante cose prive di valore che hai lasciato
che qualcun altro sbarazzasse.
Eddie: Oh,
capisco. Quindi io ti ho lasciato, di conseguenza tu hai
mandato la tua piccola schiava a cercarmi e a farmi uno
scherzetto?
Joey:
Magari se tu non avessi voluto essere trovato, Eddie, forse
avresti dovuto nascondere meglio le tue tracce.
Eddie:
Sei-- sei stata tu ieri a chiamare a casa mia e a
riagganciare?
Joey: No.
Eddie: Wow,
sai, voglio dire, ha un senso. Voglio dire, è ovvio che tu
sei arrabbiata per il modo in cui sono finite le cose tra noi.
Joey: Oh,
capisco, sai una cosa? E' qui che ti sbagli perché in realtà
le cose tra noi non sono mai finite, Eddie. Ti sei svegliato e
trasferito a Worcester senza alcuna ragione apparente senza
nemmeno informarmi, ecco perché per me, se me lo chiedi,
questa non è una fine, ora, lo è? Non mi importa. Voglio
dire, adesso che so che sei vivo, il mistero è risolto. Puoi
andare.
Eddie: Joey,
me ne sono andato, ma ti sei mai fermata a pensare che forse
l'ho fatto per te?
Joey:
Stai morendo, Eddie?
Eddie: No.
Joey:
Mi stavi proteggendo, uhm, da un segreto governativo? Sei
stato rapito da dei ladri internazionali di gioielli? E'
così? Perché altrimenti, la sola persona per cui hai fatto
tutto questo era te stesso. E' stata una bella uscita. Ho
capito. Sai una cosa, hai vinto. Sei fuori.
Eddie:
Tu pensi che sia stato facile? E' stata la cosa più difficile
che abbia mai fatto.
Joey:
Davvero?
Eddie:
Sai una cosa? Lasciamo perdere, ok? Non ha importanza. Me ne
vado e basta.
Joey:
Bene.
Eddie:
Bene.
Joey:
Bene!
[Eddie si volta e va via, e Joey afferra il suo capotto e lo
segue fuori.]
13. ESTERNO. DI FRONTE ALL'HELL'S KITCHEN - SERA
[I due continuano a parlare fuori.]
Joey:
Allora, perché, Eddie? Perché?
Eddie:
Perché, ok?
Joey:
Perché?
Eddie:
Perché. Perché non potevo affrontarti. Ok? Perché mi
vergognavo.
Joey:
Vergognavo? Ti vergognavi di cosa?
Eddie:
Vergognarmi di cosa? Joey, non riuscivo nemmeno a trovarmi un
lavoro. Non potevo pagarmi l'affitto. Mi avevano staccato la
corrente. Avevo una blatta che mi passeggiava sul braccio.
Joey:
Ma perché pensi che questo faccia differenza per me, Eddie?
Voglio dire, anch'io sono povera, ricordi? Sono come te.
Eddie: No, ok?
Tu non sei come me, perché tu in realtà hai un futuro. Tu in
realtà hai una vita davanti a te.
Joey:
Anche tu.
Eddie: No! No,
non capisci? Voglio dire, è per questo che ho dato un pugno
in faccia ad Heston quella volta, perché aveva ragione, e io
sapevo che aveva ragione. Perché sei l'unica che non riesce a
capirlo? Joey, io sono una nullità. Sono solo un ragazzo
senza lavoro, niente soldi in banca, senza prospettive, nessuna
educazione, nessun talento, nulla. Diamine, ho persino una
lettera di rifiuto che lo dimostra.
Joey:
Loro hanno detto che sei promettente.
Eddie:
Beh, lo dicono a tutti quelli che rifiutano.
Joey:
Si, ma nel tuo caso, è vero.
Eddie:
Ascolta, apprezzo la vivace chiacchierata, davvero. Ma
guardiamo i fatti. Voglio dire, tu ed io, noi siamo diretti
verso due futuri diversi. E la verità è che, Joey, ... tu
meriti di stare col miglior ragazzo della stanza, non con
quello che raccoglie la sua spazzatura o gli sbarazza il
tavolo. Tu otterrai qualunque cosa tu voglia in questa vita,
Joey.
Joey:
Io volevo te.
Eddie: No. No,
tu volevi quel ragazzo che incontrasti al corso di inglese. E
io non sono lui. Devo andare.
[Eddie sale in macchina e va via. Joey rientra dentro.]
14. INTERNO. AL BENT ELBOW - SERA
[Le Hell's Belles sono sul palco pronte per il concerto,
quando Audrey sale barcollando e beve un sorso da un
bicchiere. Poi afferra il microfono e comincia a cantare, in
modo scadente rispetto a prima.]
[Il pubblico applaude.]
Audrey:
Come va, Bent Elbow?!
[Inizia a cantare "Love Is All Around"]
15. INTERNO. AL PARTY DI LAVORO DI PACEY - SERA
[Pacey è insieme a due ragazzi che ascolta i loro discorsi.]
Ragazzo: Beh, l'ho ottenuto al primo colpo. Ho avuto
una specie di istinto.
Ragazzo 2: Istinto o fortuna?
Ragazzo: Non credo nella fortuna quando si tratta di
soldi.
Ragazzo 2: Quelli fortunati non ne fanno mai.
[Pacey si volta e vede la ragazza con cui stava parlando
prima, che chiacchiera con altri ragazzi. Poi Rich si avvicina
a lui e comincia a parlargli.]
Rich:
Avanti, gli affari ci aspettano.
Pacey:
La conosci?
Rich:
Chi?
Pacey:
Lei.
Rich: Uh,
beh, dalla nuca, direi che non ne ho la più pallida idea.
Adesso, forse, ti piacerebbe venire con me nell'ufficio
privato di Roger Stepavitch così possiamo discutere di come
diventare milionari.
Pacey:
Posso farlo.
Rich:
Bene.
[La ragazza si volta e vede Pacey e Rich allontanarsi.]
16. INTERNO. NELL'UFFICIO DI ROGER STEPAVITCH - SERA
[Rich e Pacey si accomodano nel divano di fronte a Roger
Stepavitch, che sta seduto in una grande poltrona di pelle e
parla di affari.]
Roger: Allora, Pacey, Rich mi ha detto che ha un
talento naturale.
Pacey:
Beh, tutto quello che ho imparato, l'ho imparato da Rich.
Roger: Beh, apprezzo il tuo duro lavoro. Tu ci hai
aiutato a vendere molti titoli della Stepatech.
Pacey:
Solo perché credo nella vostra compagnia, signore.
Roger: Mi dica, Pacey, è rimasto sorpreso quando Rich
le ha detto che aveva deciso che lei avrebbe assunto un ruolo
più importante nella direzione del conto della Stepatech Corporate?
[Pacey sembra sorpreso.]
Rich:
In realtà, Roger, non gliene avevo ancora parlato.
Roger: Oh.
Pacey:
E mi dispiace davvero, gentiluomini, ma non vi seguo. Cosa
intendete, con un ruolo di maggior importanza?
Rich:
Uhm, è simile ad una promozione, Pacey. Il tuo titolo rimarrà
lo stesso, ma otterrai un sostanziale aumento. E d'ora
in poi, il tuo nome sarà su tutte le transazioni che faremo
per la Stepatech Corporate.
Pacey:
Questo è-- questo è fantastico. Ma onestamente, voi pensate
che io sia pronto per una cosa del genere? Voglio dire, ho
appena concluso quelli della serie 7, e sono un principiante,
ma oltre questo, sapete, se voi pensate che io possa farlo—
Roger: Uhm, pensavo avessi detto che, uhm—
Rich:
In realtà, sono un po' sorpreso dal tuo comportamento, Pacey.
Pacey:
Mi dispiace, mi dispiace davvero. Penso di essermi espresso
male. E' un'opportunità fantastica per un giovane come me. Mi
avete preso un po' alla sprovvista. Ma non si dica mai che
Pacey J. Witter non sta al passo col futuro, cosa che, se non
mi sbaglio, è lo slogan della vostra bella compagnia.
Rich:
Lo farà.
Roger: Eccellente. [Stringendo la mano a Pacey.] Beh,
benvenuto a bordo, giovane. Prevedo grandi cose per lei in
futuro.
Pacey:
Beh, grazie, signore. E io spero di riuscire a tenere fede
alle sue aspettative.
Roger: Non ne dubito.
17. INTERNO. HELL'S KITCHEN - SERA
[Joey sta pulendo il tavolo in cui è seduta Harley.]
Harley: Sei arrabbiata con me, vero?
Joey: No.
Harley: Si, lo sei. So di aver incasinato tutto. Mi
dispiace. Tu eri così triste, e io pensavo che avrei
potuto aiutarti.
Joey:
Lo so, Harley. E' solo che in futuro, forse dovrai ottenere
formale consenso scritto prima che tu scappi via nolente o
dolente a dire ai ragazzi che sono incinta. Oppure dopo averci
pensato, forse non potresti farlo e basta, ok?
Harley: Non lo farò. Lo prometto.
Joey:
Grazie.
Harley: Allora cosa è successo?
[Joey si siede nella sedia accanto ad Harley.]
Joey:
Lui se ne andato. Se ne è appena andato, e si è arreso, e la
cosa che fa schifo è che ho letto quelle storie, e sono
davvero molto buone, e lui non ne farà mai niente.
Probabilmente lui marcirà a Worcester per il resto della sua
vita e non c'è niente che io possa fare.
Harley: Guarda.
[Lei indica suo padre che è in piedi accanto al bancone che
paga il conto.]
Joey:
Cosa?
Harley: Pronto?
Joey: No.
Harley: Perché no?
[Joey si alza di scatto dalla sedia e subito dopo anche
Harley.]
Joey:
Perché io ... io non chiederò a tuo padre di leggere le sue
storie. Voglio dire, lui non lo aiuterà mai, e anche se
volesse, Eddie non glielo permetterebbe.
Harley: Vale la pena provare, non trovi? Voglio dire,
se mio padre le odia, Eddie non lo saprà mai, e se gli
piacciono, forse lui può aiutarlo. E' meglio così piuttosto
che lui marcisca a Worcester per sempre.
[Joey si avvicina al bancone prende il manoscritto di Eddie e
va da Heston.]
Joey: Professor
Heston, uhm... mi stavo chiedendo se lei forse potrebbe
leggere queste storielle e dirmi cosa ne pensa.
Heston:
Lei è consapevole che io sono onesto al punto che vengo
definito brutale?
Joey:
Si.
Heston:
E che ho infranto più di una ambizione letteraria di una
futura Sylvia Plath? Lei desidera ancora correre quel rischio
con le sue?
Joey:
Non sono le mie ambizioni.
[Heston guarda i fogli e legge il nome di Eddie.]
Heston: No.
Joey:
Avanti. Deve solo leggerle. voglio dire, sono molto buone. In
realtà sono meravigliose.
Heston:
Non mi importa.
Joey:
Lei è la sua ultima chance, professor Heston. So che ha delle
conoscenze. Se potrebbe almeno dargli un incoraggiamento?
Heston:
Ascolti, Signorina Potter, chiariamo una cosa. Non solo il suo
Sig. Doling non è registrato come studente del Worthington,
non solo ha cercato di defraudare la nostra venerata
università, ok, non solo lui ha rapito la mia unica e-
Joey:
Lui non l'ha rapita. Lei ha dato un passaggio a casa.
Heston:
Questa è la sua opinione. Il fatto è che, Joey, io potrei
perdonare tutto quanto se non fosse per un errore fatale. Lui
mi ha dato un pugno in faccia. voglio dire, ci sarebbero
potute essere delle cicatrici, ossa rotte. Stiamo parlando di
uno sfiguramento serio di uno dei miei beni più cari, e
questo non sarebbe bello sul mio libro. Avanti, Harley.
Dobbiamo andare.
[Heston si volta per andar via, e Harley prende il suo
cappotto e le storie dalle mani di Joey.]
Harley: Non preoccuparti. Ci penserò io.
Joey:
Non dimenticare il tuo zaino.
Harley: Shh.
18. INTERNO. AL BENT ELBOW - SERA
[Audrey sta ancora esibendo con la band, ma sta cantando
sempre peggio. Lei ha difficoltà a ricordarsi il testo della
canzone, e sta barcollando sul palco. Le ragazze della band si
guardano tra loro e scuotono il capo, ma continuano lo stesso
a suonare. Audrey sta cantando un mix delle canzoni "Bad Times"
e "Love Is All Around". Poi salta tra la folla, e si
fa trasportare dalla folla. La droga sta cominciando a fare
effetto. Poi ritorna sul palco, afferra il microfono che poco
prima aveva fatto cadere.]
Audrey:
[cantando] Aah, whoa! I want to be the lizard king!
[Lei sviene sul palco.]
Pubblico: Boo!
Ragazza: Fa schifo!
[Il pubblico continua a fischiare e gridare in segno di
protesta.]
19. INTERNO. NEL BACKSTAGE DEL BENT ELBOW - SERA
[Mentre sul palco si stanno esibendo i Loud Milk, Audrey è
seduta su una sedia con la testa appoggiata al muro per non
cadere. Emma si avvicina e le porge una bottiglietta d'acqua.]
Emma:
Ti senti meglio?
Audrey:
Si.
Emma:
Bene. Sei fuori dalla band.
Audrey: No. Emma,
non puoi cacciarmi via. Non puoi. Posso fare di meglio perché
ho avuto un momento di lucidità in una spiaggia di Malibù e
so di aver bisogno di stare meglio, e io posso—
Emma:
Non voglio sentirlo, Audrey. Sei fuori. Ti chiamerò un taxi.
Va a casa e dormici sopra.
20. INTERNO. HELL'S KITCHEN - NOTTE
[Joey sta pulendo il bar, quando Heston entra dentro e si
avvicina a lei.]
Heston:
Si, si, sono tornato. Riesce a crederci? Harley ha
"dimenticato" il suo zaino.
Joey: Oh,
si, uhm, lo prenderò per lei. E' proprio dietro il bancone.
Heston:
Quindi il suo piccolo piano ha funzionato. Harley mi ha
scocciato al punto da farmi leggere un paio di storie del Sig.
Doling.
[Lui getta il manoscritto sul bancone.]
Joey:
Davvero?
Heston:
Si. E benché le abbia trovate complessivamente forse un po'
elaborate e non originali, mostrano nella loro essenza uno
scrittore con del potenziale.
Joey:
Davvero? Lei pensa che lui abbia del potenziale?
Heston:
Non me lo faccia ripetere.
Joey:
Beh, voglio dire, c'è qualcosa-- ci deve essere qualcosa che
può fare per aiutarlo. Forse può mostrare le sue storie ad
un editore.
Heston:
Non è pronto per questo.
Joey:
Beh, forse può esercitare di nascosto la sua influenza al
Worthington.
Heston: No.
Joey:
Avanti, ci deve essere qualcosa che può fare. Qualsiasi cosa.
Heston:
Va bene. Conosco qualcuno che insegna ad un seminario di scrittori
in California.
Joey:
E' serio? Lei pensa che lo possa prendere?
Heston:
Io penso che Eddie potrebbe entrare con una mia
raccomandazione.
Joey:
Beh, questo posto non è un po', che so, prestigioso?
Heston:
Un po', che so, uh-huh.
Joey:
Beh, lui non ha nemmeno un diploma.
Heston:
Si, no, lo so. Ma penso che abbia ancora una possibilità. Mi
faccia sapere cosa ne dice lui.
Joey: Oh,
si, beh, sa una cosa, a dire la verità, professor Heston,
penso che preferirebbe sentirlo da lei.
Heston: Joey,
quel ragazzo mi ha dato un pugno in faccia. Io proverò a
farlo entrare in questo programma, ma penso che questo sia
già abbastanza.
Joey:
Si, ma, vede, professor Heston, il fatto è che non penso che
lui mi ascolterebbe. Io, davvero ... noi non siamo in buoni
rapporti.
Heston:
E' una saga affascinante. Le dico una cosa. Tocca a lei. Lei
vuole provare a convincerlo, gli dica che scriverò una
raccomandazione, ma in ogni caso, tocca a lei. La palla è
nella sua metà campo, ragazza. Ascolti, io sono fuori. Ho
Harley incatenata al radiatore.
[Joey lo guarda scioccata.]
Heston:
Sto scherzando, Joey. Non ha senso dell'umorismo.
21. INTERNO. AL PARTY DI LAVORO DI PACEY - NOTTE
[Pacey è pronto ad andar via, e sta aspettando che l'addetto
alle auto gli porti la sua, quando la misteriosa ragazza di
prima si avvicina a lui da dietro.]
Ragazza: Allora, immagino che questa sia una buona
notte.
Pacey:
Sai, non sarò mai in grado di chiamarti se non mi dici il tuo
nome.
Ragazza: Per te è stata una serata importante, huh?
Pacey:
Si, immagino lo sia stata.
Ragazza: Si. Allora, uhm, ho visto te e Rich entrare
nell'ufficio di Roger.
Pacey:
Scusami?
Ragazza: Lasciami indovinare. Stai scalando questo
mondo, forse ti ha offerto una promozione? Un bel aumento?
Pacey:
Sei una giornalista?
Ragazza: Ascolta, penso solo che forse dovresti
chiederti perché tutto questo è stato così facile ...
oppure se sia troppo bello per essere vero. Buona fortuna,
Pacey.
[Lei entra in auto e va via.]
22. INTERNO. NELLA STANZA DEL DORMITORIO DI JOEY E AUDREY
- NOTTE
[Audrey entra nella stanza, getta il suo cappotto sul
pavimento e si siede sul letto. Dopo un po' si alza, apre un
cassetto e prende una bottiglia e ne beve quasi la metà. Poi
si guarda allo specchio, poi la bottiglia, va in bagno e getta
il resto nel lavandino. Esce dal bagno per buttarla nel
cestino quando le cade a terra frantumandosi. Poi Audrey va
nel suo letto e si sdraia.]
23. ESTERNO. DI FRONTE ALLA CASA DEI DOLING - NOTTE
[Joey arriva alla casa di Eddie con in mano il manoscritto.
Sospira e poi bussa alla porta e Eddie apre.]
Eddie:
[Sorpreso.] Ehi.
Joey:
Ehi.
Eddie:
Che cosa ci fai qui?
Joey:
Pensavo che tu dovresti avere questo. Non deve stare tra la
spazzatura.
[Lei gli porge il manoscritto.]
Eddie:
Grazie.
Joey:
Certo. Le ho date ad Heston, e, uhm, lui ha detto che potrebbe
farti entrare in un seminario per autori in California.
Eddie:
Tu, uhm, tu le hai date ad Heston?
[Lui esce fuori e chiude la porta.]
Joey:
Si, proprio così.
Eddie:
Qual è il punto, Joey? Voglio dire, loro non mi faranno
entrare. Anche se lo facessero, non posso permettermi quel
posto.
Joey:
Forse c'è una borsa di studio, ok? O un aiuto finanziario. Il
punto è che almeno ci devi provare. Voglio dire, questa è
un'occasione, Eddie, una vera occasione. Ti suggerisco di
afferrarla. [Lui scuote la testa.] Ok, e sai una cosa, se tu
vuoi essere un codardo per quanto riguarda la nostra relazione
e correre via da me, va bene, ma non essere un codardo per
questo. Voglio dire, questa è la tua vita. Non rinunciare
così facilmente. [Lui non risponde] Immagino che debba andar
via.
[Joey si volta pronta ad andar via, ma si ferma e si volta
verso lui.]
Joey:
Sai una cosa? A dire la verità, non me ne andrò perché
questo è quello che tu vuoi che io faccia. Ascolta, tanto
tempo fa, tu mi dicesti che volevi essere una di quelle
persone che afferrano le occasioni, che vivono davvero la
vita, ma immagino che fosse una battuta, huh? Perché per
quello che posso vedere, tu sei spaventato da me, da te
stesso, e dal vivere la tua vita.
Eddie:
Hai ragione.
Joey:
Allora, adesso cosa fai? Cosa vuoi fare in proposito? Starai
seduto qui a marcire a Worcester?
[Lui la bacia, ma lei lo respinge.]
Joey:
No. Risposta sbagliata.
Eddie:
Sto facendo quello che tu mi hai detto di fare.
Joey:
Non è quello che intendevo. [Sospira] E' troppo tardi per
quello, Eddie. Io ... io devo andare.
Eddie:
Aspetta, Joey, aspetta. [Sospira] Io ti amo. Ti prego, Joey,
non-- non andare. Non voglio che sia troppo tardi.
Joey:
Ti amo anch'io. Ciao.
[Lei va via e lui la guarda.]
24. INTERNO. NELLA STANZA DEL DORMITORIO DI JOEY E AUDREY -
NOTTE
[Joey entra nella sua stanza, e vede Audrey sdraiata sul
letto. Vede il cappotto di Audrey sul pavimento, si inchina
per raccoglierlo e nota i pezzi di vetro della bottiglia
frantumata. Poi si volta velocemente verso Audrey, si avvicina
a lei e comincia a scuoterla per cercare di svegliarla.]
Joey: Audrey. Audrey. Audrey,
svegliati. Audrey! Audrey.
[Audrey non si sveglia e allora Joey corre verso il telefono e
compone il 911.]
[Fine dell'episodio.]
Traduzione
Dawson's Friends Italia
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