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:: GUIDA EPISODI | #6.05 "THE
IMPOSTORS" ::
Ecco in italiano le traduzioni di tutti dialoghi e le
foto di alcune scene dell'episodio.
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"The
Impostors - Una band eccezionale" |
PROLOGO
01. INTERNO. HELL'S KITCHEN - SERA
[Joey è in piedi di fronte al bancone del bar,
che aspetta impaziente, mentre Eddie
sta flirtando con alcune ragazze sedute
nell'altra estremità del bancone. Alla fine lei
si arrabbia e fa sbattere il vassoio sul bancone,
ma senza nessun effetto. Emma si avvicina a lei,
ed Eddie prende due birre e le fa scivolare verso
Emma.]
Joey: Aiuto?
Emma: Beh, potrebbe notarti
più velocemente se, um, se mi lasci fare un
piccolo lavoro su una delle tue magliette. Un
paio di strappi, un paio di scuciture. Ti
meravigli per le mance.
Joey: Le mie cosa?
Emma: Le tue mance. I tuoi
compensi extra. [Ride] Cosa pensavi avessi detto?
Joey: Niente!
[Emma prende i suoi drink e va via.]
Eddie: Si.
Joey: Oh. Finalmente.
Potresti farmi aspettare un po' più a lungo la
prossima volta?
Eddie: Scusa. Io, uh...
immagino di trovarti un po' minacciosa adesso che
hai tentato di ficcarmi la tua lingua nella mia
gola.
Joey: Ho bisogno di 2 drafts,
un boilermaker, e pensavo fossimo d'accordo di
non parlare più di quello.
Eddie: Sai, non ricordo di
aver avuto quella conversazione.
Joey: E' vero. Era implicita.
La norma delle convenzioni sociali secondo cui
quando qualcosa di imbarazzante accade, tutti
tacitamente sono d'accordo a non parlarne più.
E' questo che continua a mandarci avanti come
società. Questo... e l'alcol.
Eddie: Sì, beh, io no.
Joey: Tu no cosa?
Eddie: Non sono d'accordo.
Joey: Sai una cosa? In
realtà non voglio addentrarmi in una discussione
filosofica su questo. Mi piacerebbe solo che
tu
[Emma ritorna e appoggia alcuni volantini nel
bancone.]
Emma: Oh, buon dio! Voi due
non starete ancora litigando, vero?
Eddie: No, no. A quanto pare,
noi stiamo avendo una sorta di... uh, discussione
filosofica.
Emma: Oh. Bene. Perchè io
sto per andar via. A finire le prove, dove spero
di poter licenziare alcuni membri della band
prima della nostra grande esibizione di debutto
all'Hell's Kitchen domani sera.
Eddie: Ehi, se vuoi affiggo
alcuni di questi volantini per te, posso.
Emma: Oh, sei un amore, vero?
[Lei si sporge oltre il bancone e gli dà un
pizzico sulla guancia.]
Emma: Mmm! Oh, sta diventando
un po' affollato là dietro, quindi se voi due
potreste baciarvi e darvi da fare, sono certa che
i clienti lo apprezzerebbero.
[Emma sorride e va via.]
Joey: Glielo hai detto.
Eddie: Coincidenza. Cosa c'è?
Perché dovrei dirglielo?
Joey: Per imbarazzarmi?
Eddie: Oh, adesso, tu farai un
ottimo lavoro tutta sola.
[Joey prende i drink e va via.]
[Sigla d'apertura]
02. INTERNO. BAR DI UN HOTEL - SERA
[Dawson entra nel bar, si guarda intorno e vede
Todd e Natasha seduti al bar che bevono e
parlano. Lui fa un cenno con la testa e si unisce
a loro. Todd è già ubriaco.]
Todd: Qualcuno ti ha detto
quanto sei carina?
Dawson: Ehi.
Natasha: Ciao. Uh... sai una
cosa? Si sta facendo tardi. Dovrei andare a
letto. Domani è un gran giorno.
Todd: [ubriaco] Non
preoccuparti. Sarai grandiosa, amore.
[Natasha va via.]
Todd: Se non fossi un disastro
con le donne, ora potresti svincolarti per unirti
a lei. Beh, io vado.
[Todd prende una bottiglia e si alza, ma
Dawson lo ferma.]
Dawson: Aspetta. Tu non ti
sbarazzerai di me così velocemente.
Todd: Come sospettavo, tu non
sei qui per partecipare alla dissolutezza
generale. Tu sei qui per trivellarmi con i
piccoli dettagli di lavoro.
Dawson: 10 persone vogliono
sapere qual è il piano "B" per
Venerdì.
Todd: Dì loro che non c'è
nessun piano "B".
Dawson: Devi almeno richiamare
Heather Tracy. Lei ha chiamato, circa 6 volte
negli ultimi 2 giorni.
Todd: Leery, la tua incapacità
a rilassarti mi disturba.
Dawson: Siamo 3 giorni
indietro, sotto penale ogni giorno di questa
settimana. Dobbiamo ottenere una giornata
grandiosa domani, nessuna shot list. Venerdì
c'è il 70% di possibilità di pioggia, e a
quanto pare nessun piano "B". Com'è
neanche una preoccupazione?
[Heather arriva da dietro le spalle di Todd.]
Heather: 3 giorni? Pensavo
fossero 4.
[Loro si voltano.]
Todd: Heather!
Heather: Todd. Non sembri molto
sorpreso. Questo è quello che ottieni per non
rispondere alle mie telefonate.
Todd: No. E' bello. E' bello
vederti. Ti ricordi di Dawson?
Heather: Sì. Noi possiamo dire
balle. Ma le prese in giro a più tardi,
dolcezza. Ho bisogno che tu mi faccia avere una
stanza migliore. La ragazza dietro il bancone di
fronte ha detto che è impossibile, ma sono
sicura che tu possa mettere in funzione il tuo
Assistente Magico.
Todd: [muovendo le labbra
"Aiuto".]
[Dawson prende al volo la chiave che Heather gli
ha lanciato, e prende questa come una occasione
per lasciarli soli.]
03. INTERNO. APPARTAMENTO DI EMMA, PACEY E JACK -
SERA
[Pacey e Audrey sono seduti nel soggiorno che
studiano. Audrey sta ascoltando qualcosa con le
cuffie a volume piuttosto alto, mentre legge un
libro, e Pacey alza lo sguardo dal suo libro e
sorride.]
Audrey: [urlando] Cosa c'è?!
Pacey: [urlando] Niente!
[Audrey si toglie le cuffie dalle orecchie] E'
bello?
Audrey: Cosa è bello?
Pacey: Il libro.
Audrey: [con tono ironico]
Tesoro, è obbligatorio. Come potrebbe essere
bello?
[Lei si alza e va verso la cucina. E lui la
segue.]
Pacey: Beh, sai una cosa, è
solo il primo libro che ti ho visto aprire in
tutto il semestre.
[Audrey apre il frigorifero, e guarda dentro.]
Audrey: Lei in realtà non beve
questa cosa verde, vero?
Pacey: Ehi! Audrey!
Audrey: Cosa?
Pacey: Beh, sto cercando di
parlare con te.
Audrey: Ok, sto ascoltando.
Pacey: Bene. Allora forse puoi
dirmi cosa ti sta infastidendo da tutta la
settimana.
Audrey: Non mi sta infastidendo
nulla.
Pacey: Davvero? Perché devo
dire che ti stai comportando in modo strano.
Audrey: Ok, Pacey. Definisci
strano.
Pacey: Bene.
"Strano" significa diligente.
"Strano" significa calma.
Audrey: Cosa, allora per
cambiare mi comporto come Joey, e all'improvviso,
sono strana? OK, bene.
Pacey: Ascolta, voglio solo
sapere se forse tu e Jen potevate aver avuto un
piccolo inconveniente alla festa la scorsa
settimana.
Audrey: No. E sai una cosa? Per
essere una ex-ragazza da party, quella ragazza
non lo chiamerebbe inconveniente.
Pacey: Perché, sai, Jack ed
io abbiamo parlato, e lui ha detto che ad un
certo punto vi aveva perso e che forse tu eri un
po' preoccupata.
Audrey: Beh, sì. Pacey, c'era
molta gente, e Jen si è imbattuta in qualcuno
che conosceva.
Pacey: Oh, davvero? Un
ragazzo?
Audrey: Sì. Un bel tipo. Un
cavaliere dall'armatura scintillante.
Pacey: Sì. Sono certo che lo
fosse. Proprio come me, giusto?
[Lui si avvicina a lei e la stringe fra le
braccia.]
Audrey: Sì, tesoro. Proprio
come te.
Pacey: Sai una cosa
divertente. Stanotte siamo da soli qui.
[Pacey inizia a baciarla, ma Audrey si ferma dopo
alcuni secondi.]
Audrey: Um... sì. Mi dispiace.
Pacey: Oh.
Audrey: Ohh. No, è solo che
sono davvero stanca e
Pacey: Sì, bello.
E'stanca.
Audrey: No, perché potremo---
Pacey: No, no, no, no, no.
Sono solo-- va tutto bene. Solo... pshh... no.
Sono solo... [Torna in soggiorno.] Va bene.
[Pacey va verso la sedia, si siede e si rimette a
studiare.]
04. INTERNO. APPARTAMENTO DI EMMA, PACEY E JACK -
GIORNO
[E' il mattino seguente, e Pacey si è
addormentato sulla sedia mentre studiava. Emma
scende dalle scale e va verso la cucina, afferra
la caffettiera per versarsi del caffè, ma è
vuota. Allora prende il contenitore del caffè
per riempirla, ma anche questo è vuoto.]
Emma: [sospira, poi fa un
respiro profondo] Hmm. Pacey! [Pacey non si
muove, rimane addormentato] Pacey!
Pacey: Sì! Cosa? Non l'ho
fatto io.
Emma: Sei rimasto di
nuovo in piedi tutta la notte, non è così?
Pacey: Sì.
Emma: E hai finito tutto il
caffè.
Pacey: [parlando molto
velocemente.] Oh! OK, sì. Ma c'è di più. Ne
abbiamo in abbondanza. E sai, è davvero strano.
Questa cosa che tutti dicono su quanto sia dura
rimanere sveglio tutta la notte-- in realtà non
lo è. E' solo l'ora dalle 4:00 alle 5:00 che ti
prende in fallo. Ma rimarresti affascinata da
quanto in effetti la tua mente assimili. Voglio
dire, so tutto sulle opzioni di mercato, sui
conti ordinari, sui titoli non convertibili, ma
tu
[Raggiunge la credenza e prende un nuovo
barattolo di caffè.]
Emma:
Pacey!
Pacey: Sì?
Emma: Caffè!
Pacey: Ho capito.
[Entrambi sentono il rumore della doccia.]
Emma: Non è ancora una volta
la tua maledetta ragazza sotto la doccia, vero?
Pacey: No. E' Jack.
[Poi improvvisamente sentono la voce di Audrey
che canta sotto la doccia.]
Audrey: [cantando] All the
leaves are brown the leaves are brown and the sky
is gray.
Pacey: [ride]
Emma: Sai per quanto tempo
starà là?
Pacey: Uh, dipende, in
realtà, da quanto grande è il tuo serbatoio.
Emma: Non ne avevamo parlato?
Pacey: Sì, l'abbiamo fatto.
Emma: Lei è sempre qui.
Pacey: Sì, è vero. Ma sai
cosa sarebbe un idea grandiosa? Se voi due ne
discutereste, e poi io andrò al lavoro, e mi
dirai come avete risolto quando ritorno. OK? Ok.
Ciao. Buona giornata. Ciao.
[Pacey esce in fretta. Emma va in bagno per dire
a Audrey di smettere di cantare, ma si ferma e la
ascolta.]
Audrey: [cantando] All the
leaves are brown, the leaves are brown ok. And
the sky is gray and the sky is gray I went for
a-- I went for a walk on such a winter day
05. INTERNO. BOSTON BAY COLLEGE - AULA DEL PROF.
FREEMAN - GIORNO
[Jen è seduta nell'aula che aspetta l'inizio
della lezione quando arriva Jack e si siede
accanto a lei.]
Jen: Ehi. Allora, cos'è
successo?
Jack: Quando?
Jen: Alla festa dopo che ti
abbiamo perso.
Jack: A proposito, dove
sareste andate?
Jen: Da nessuna parte.
Jack: Sì, giusto.
Jen: Ascolta, non spostare
il soggetto su me. Voglio i dettagli.
Jack: [sospira] Va bene,
ascolta, non è successo niente. Ok? Voglio dire,
cosa potrebbe accadere? Il tipo è etero. Lo sai?
Anche se per magia lui si svegliasse una mattina
e improvvisamente fosse gay, non per questo
vorrei mettermi con lui.
Jen: Non vorresti?
Jack: No. Dio, no.
[Il prof. Freeman entra in classe, e sale sulla
pedana della cattedra.]
Freeman: Salve a tutti.
Scusatemi per il ritardo. Ma ho corretto le prove
e ci sono A, B, C e D, e certamente, i miei
assistenti ora potrebbero iniziare l'arduo
compito di restituirvi la vostra copia. A meno
che, certamente, voi preferiate sedervi qui per
50 minuti a fissarli mentre io spiego in modo
monotono le rappresentazioni dei padri single
nella televisione Americana pre- e post-Vietnam.
[La classe ride.]
Freeman: No? No, non credo. Come
certamente sapete, queste prove rappresentano il
20% del vostro voto, e la maggior parte sono
state valutate dai miei assistenti. Ma ho
esaminato tutti i voti a fondo, e sono preparato
a affrontare qualsiasi storia patetica che mi si
potrebbe presentare davanti. Quindi per favore
tenetelo a mente! Questa non è la prima volta in
cui sento qualcuno dire quanto una B+ potrà
rovinare le sue possibilità...
[Jen gira il compito e vede che ha preso una B.]
Jen: Sì. [poi si volta da
Jack.] Giralo.
[Jack gira il suo e vede che ha ottenuto una C-
ed ha uno sguardo perplesso.]
Freeman: ... per entrare in una
rispettabile scuola di legge.
[Tutti ridono.]
06. ESTERNO. CAMPUS DEL WORTHINGTON - GIORNO
[Joey sta camminando lungo un corridoio
all'esterno in cui sono affissi i volantini,
quando vede Eddie che sta attaccando alcuni
volantini della band, e lo supera. Poi si ferma
un attimo, e torna indietro.]
Eddie: [ride] Avresti dovuto
continuare a camminare.
Joey: Qui. Lascia che
[Joey cerca di aiutarlo.]
Eddie: No. Ho capito.
Joey: Cercavo solamente di
essere carina.
Eddie: Beh, non farlo. Mi
piacevi di più quando eri burbera.
Joey: Io non sono-- ascolta,
penso che entrambi ci siamo comportati un po' da
immaturi dall'incidente.
Eddie: Io mi sono comportato
da immaturo?
Joey: Io so di averlo fatto.
Eddie: Non fare così. Non
fare marcia indietro. Se oggi lo fai in classe,
Heston di mangerà viva.
Joey: Ho capito, e quando ci
concederai la tua presentazione in classe?
Eddie: Sai, se pensi che sia
un idiota, dimmelo.
Joey: E questo come ci
aiuterà ad andare d'accordo?
Eddie: Oh, è-- non lo fa, ma
non facciamo finta che le cose siano tutte carine
quando non lo sono.
Joey: Non lo sono?
Eddie: No. Uh,
l'"incidente", come tu prima l'hai
clinicamente definito, era che tu mi hai baciato
sulla bocca con una sorta di complessato intento
che noi dobbiamo ancora chiarire. Piacevole, sì,
ma per nulla carino.
Joey: Cosa, quindi adesso noi
dobbiamo addentrarci in una discussione
semantica?
[I due si fermano davanti alla porta della
biblioteca.]
Joey: Allora, devi entrare o
no?
Eddie: Cosa, in biblioteca?
Joey: Sì. E' dove stiamo
andando.
Eddie: E' dove tu stavi
andando. E se ti senti ancora "carina",
potresti affiggere alcuni di questi là dentro.
[Lui le dà in mano alcuni volantini e poi va
via.]
07. ESTERNO. STUDIOS CINEMATOGRAFICI - GIORNO
[Dawson si avvicina a Todd che è seduto nella
sedia da regista ed entrambi osservano Heather
che cammina accanto a loro e urla contro qualcuno
al cellulare. Dawson sta tenendo in mano un
piatto con del cibo.]
Heather: [al cellulare] Sì,
bene, lui vuole un nuovo Direttore della
Fotografia e lo vuole adesso.
Todd: Non è neanche
mezzogiorno, e lei ha già licenziato persone in
3 continenti. [guarda il piatto che ha Dawson.]
Tre uova omelet?
Dawson: Un uovo, due bianchi
d'uovo.
Todd: Va bene.
[Loro si avvicinano ad Heather che sta ancora
urlando al cellulare.]
Heather: [al cellulare] Sì?
Bene, se l'avessi saputo, allora sarei diventata
Assistente. Ascolta, dolcezza, devo andare.
Todd: La colazione è servita,
amore.
Heather: Non tergiverserò,
Todd. Come il tuo amichetto qui puntualizzava la
scorsa notte, tu sei in ritardo col programma e
hai superato il budget, e potremo entrambi
tollerarli se il lungometraggio fosse da sogno.
Ma noi odiamo la ragazza.
Todd: Natasha?
Heather: Natasha, Natalie,
Nadia, non importa. Quella con il
bel portabagagli. So che hai detto che
potresti lavorare con lei, ma noi decidiamo, noi
chiudiamo, noi facciamo un cast
Todd: Fermati per un dannato
minuto! Sì, lei potrebbe essere un po'
impreparata, ma tu non puoi venire e chiudere
l'intera produzione
Dawson: Lei può fare questo
lavoro. Per un film horror come questo, l'eroina
deve essere sia sexy che intelligente. Natasha è
la ragazza giusta.
Heather: Perché dovrebbe
interessarmi ciò che lui pensa?
Todd: Lui è il target
demografico.
Dawson: Falle vedere alcune
scene tagliate. Noi ne possiamo mettere insieme
alcune per questo pomeriggio.
Heather: Pensi davvero che
cambierò idea?
Todd: Male non ti farebbe.
[Il cellulare di Heather squilla.]
Heather: Sì?
[Lei si allontana e Dawson e Todd si guardano.]
08. INTERNO. BOSTON BAY COLLEGE - AULA DEL PROF.
FREEMAN - GIORNO
[La lezione è appena terminata e tutti stanno
andando via. Jack e Jen sono ancora seduti nelle
loro sedie che fissano i voti sui loro compiti.]
Jen: Ok, beh, ci deve essere
stato un errore. Voglio dire, il mio è più alto
del tuo.
Jack: Sembra proprio così.
Jen: E in realtà tu hai
lavorato sodo per tutto il semestre.
Jack: Sì, beh, a quanto pare
non abbastanza.
[Jack si alza e va verso Freeman che ha appena
terminato di parlare con alcuni studenti.]
Freeman: [allo studente] Davvero
un buon compito.
Jack: Salve.
Freeman: Non dirmelo, un altro
cliente insoddisfatto.
Jack: Io--ho solo, um, ho una
domanda riguardante il mio voto. Uh, C- sembra un
po' basso per un compito che le è piaciuto.
Freeman: Ho detto questo,
davvero?
Jack: Sì, l'ha detto l'altra
notte.
Freeman: Certo. Uh, quello che
volevo dire era che mi è davvero piaciuto il
contenuto. La tua padronanza della struttura,
daltra parte, è abbastanza rudimentale.
Posso raccomandarti un paio di libri che
potrebbero aiutarti in questo. Ad ogni modo, ho
un altra lezione che devo tenere proprio ora.
Jack: Sì, certo.
[Freeman va via e poi si ferma.]
Freeman: Sai, C- in realtà non
è tanto male, Jack. Tu stesso mi hai detto che
non eri uno studente molto motivato.
Jack: Beh, immagino di aver
pensato che questo trimestre stessi andando
meglio.
Freeman: Beh, forse le tue
aspettative erano troppo alte.
Jack: [sospira]
09. INTERNO. STUDIOS CINEMATOGRAFICI - GIORNO
[Todd è seduto dietro la telecamera e uno della
troupe lo spinge lentamente sui binari di
supporto mentre lui guarda attraverso il monitor
la scena.]
Todd: Più lento. Più lento.
[urlando] Taglia!
Ragazzo: Taglia la scena.
Todd: Qualcuno può trovarmi
Leery, per favore?
[Dawson arriva correndo.]
Dawson: Eccomi. Sono qui.
Todd: Allora, è andata via?
Dawson: E' andata via 15 minuti
fa in direzione della palestra più vicina. Devi
incontrarti con lei e il tecnico del montaggio
durante la pausa pranzo.
Ragazzo: Todd, Natasha è truccata. Stiamo
solo aspettando le riprese.
Dawson: Grazie.
Todd: Proprio l'occasione che
stavo aspettando.
[I due iniziano a camminare.]
Dawson: Cosa farai?
Todd: Cosa pensi che farò? La
parte preferita del mio lavoro, amico.
Dawson: Non intendi quello.
Todd: Certo che si. Niente è
tanto divertente quanto spiegare ai parrucchieri
strapagati quanto siano immediatamente
rimpiazzabili.
Dawson: Pensavo lei ti
piacesse.
Todd: E' così. Non quanto a te,
cosa che certamente potrebbe offuscare il tuo
giudizio a riguardo.
Dawson: Colpito, ma in che modo
urlarle contro sarà d'aiuto? Voglio dire, se
distruggi la sua sicurezza, il giorno non
trascorrerà velocemente.
Todd: Ascolta, amico, lascia che
ti sveli un piccolo segreto. Due piccoli film
horror che vengono chiusi per una settimana dalla
produzione? Non sempre riprendono. Ed essendo
qualcuno che lavora per me, il mio prolungato
lavoro dovrebbe essere per te di maggior
interesse.
Dawson: Quindi vorresti
licenziarla solo per questo.
Todd: Se fosse una scelta tra
lei e me. Sarebbe finita adesso, non credi?
[Un ragazzo si avvicina a loro.]
Ragazzo: Todd. Hanno bisogno di te dietro
la telecamera.
Todd: Questa discussione non è
finita.
[Todd torna al set, lasciando Dawson da solo, poi
un ragazzo camminando all'indietro intralcia il
cammino di Todd.]
Todd: Scusami.
10. INTERNO. STUDIOS CINEMATOGRAFICI - GIORNO
[Dawson vede Natasha entrare in una tenda adibita
a camerino. Dawson entra dentro proprio quando
lei esce da dietro un armadietto senza indossare
il reggiseno. Lei si copre velocemente, e lui si
volta dall'altra parte. Poi Natasha va verso la
sedia in cui è appoggiato il bra e lo indossa.]
Natasha: Pensavo di avere 5
minuti. [vede Dawson] Oooh!
Dawson: Um--scusa.
Natasha: Ha ha ha! Reggiseno nero,
maglietta bianca. Mai una buona idea! Allora, io,
um... ho sentito che Todd vuole parlarmi.
Dawson: Uh, sì. Riguarda,
uh... questa ripresa.
Natasha: Cosa, è complicata?
Dawson: Beh, a lui piace
spostare la telecamera.
Natasha: Sì, l'ho notato.
Allora, um... chi è quella donna con cui stavate
parlando questa mattina?
Dawson: Lei è, uh, la
responsabile esecutiva della produzione. Lei è
preoccupata per tutto il tempo extra.
Natasha: Bello. C'è qualcosa
che non va, Dawson?
Dawson: No, niente, eccetto che
tu eri nuda quando sono entrato.
Natasha: Puritano. Se lavoreremo
insieme, dovrai imparare a superare cose del
genere.
Dawson: Va bene. Beh, tu dovrai
imparare a non lasciare ogni stanza in cui entro.
Natasha: Ok, allora entrambi
abbiamo un'occasione per fare progressi.
[Lei finalmente decide quale maglietta indossare
e inizia a infilarsela.]
Natasha: Lo so che sono nei
guai.
Dawson: Cosa te lo fa pensare?
Natasha: Ascolta... Todd non è
il miglior comunicatore, e lui non è esattamente
un tipo di ragazzo sensibile. Una ragazza può
dirlo. E' per questo che ho davvero bisogno di
recitare perfettamente questa importante scena di
stasera. Mi aiuti? La mia migliore amica sta
morendo, e non so cosa si suppone io debba
pensare.
Dawson: Non pensare. La tua
migliore amica sta morendo. Cosa farai?
Natasha: Non lo so. Salvarla?
Confortarla?
Dawson: E se non funziona?
Natasha: Salvare me stessa?
Dawson: Esattamente. E'-- non
pensare. Agisci. E-- quando Todd ti chiede di
saltare...
Natasha: Devo chiedergli quanto
in alto.
Dawson: E fin dove. Sii sempre
consapevole della posizione in cui si trova la
telecamera. E' così che comunichi con lui.
Natasha: [sospira] Pensi davvero
che funzionerà?
[Una ragazza si affaccia dentro la tenda.]
Ragazza: Sono pronti per te, Natasha.
Dawson: Garantito.
Natasha: Grazie.
11. INTERNO. AGENZIA DI SCAMBIO - GIORNO
[Pacey è seduto nella sua scrivania, che parla
al telefono (cuffia auricolare) con un cliente.
Lui è nel bel mezzo della conversazione.]
Pacey: Mi sta prendendo in
giro, giusto? Voglio dire, Stan, ascolti, io sono
un rischio avverso proprio come il prossimo
ragazzo, ma lei sta rinunciando. Lei non sta
nemmeno mantenendo alta l'inflazione, e, Stan,
tutto quello che le chiedo è un segno del suo
interesse, e io [Pacey alza lo sguardo e
vede Audrey entrare nel ufficio, ed è un po'
perplesso.] uh... sa una cosa, Stan? Dovrò
richiamarla, ma rimarrò in contatto, perché, mi
creda, questa sarà un'ottima emissione.
[Lui si alza e va verso Audrey dimenticandosi di
togliersi la cuffia auricolare dalla testa così
cade a terra mentre cammina.]
Audrey: Ah! Eccoti. Finalmente!
Quel meschino della reception era
Pacey: Audrey. Cosa ci fai
qui?
Audrey: Nessun ciao? Nessun
bacio? Sto cercando di dirti che mi ci è voluta
una vita per arrivare
Pacey: Tesoro. Non possiamo
farlo qui.
Ragazzo: Prenditi una stanza, Witter.
Pacey: Questa è un idea
grandiosa. Grazie per il suggerimento. Ok,
entriamo nella sala conferenze.
Audrey: Ciao a tutti.
[Loro entrano nella stanza.]
[I due parlano a voce bassa.]
Pacey: Audrey. Tu non puoi
presentarti così.
Audrey: Beh, cosa si suppone
che io faccia, Pacey? Tu non prendi le mie
telefonate.
Pacey: Perché sono a lavoro.
E quando sono a lavoro, sono al telefono, e
questo mi rende particolarmente difficile
prendere altre telefonate. In effetti, io non
dovrei essere qui adesso. Dovrei essere fuori...
Audrey: ... al telefono. Ho
capito. Ok, per favore non arrabbiarti. Per
favore! Per favore! Mi è successa la cosa
migliore del mondo, e io non sarei venuta se non
fosse assolutamente fantastica.
Pacey: Quanto fantastica?
Audrey: Emma mi ha chiesto
di unirmi alla sua band. Io. Per davvero. Voglio
dire, beh, è una sorta di esperimento, perché,
sai, fondamentalmente non riesce ancora a
tollerarmi e crede che io mangi tutto il suo riso
soffiato o simile, ma noi abbiamo provato tutto
il giorno, e stasera dobbiamo esibirci all'Hell's
Kitchen.
Pacey: E' grandioso.
Audrey: Lo so! E' così! Ecco
perché sono venuta qui e costringerti ad uscire
questa sera. Tesoro, ho bisogno che tu sia là.
E' come la mia audizione, e, da quello che ho
capito, Emma ha un comportamento un po' strano
quando si unisce alla sua band. Non dire no.
Verrai?
Pacey: Lo farò, appena
mi
Audrey: Vado via. Ok. [Lo bacia
e va via.] Ciao.
[Pacey la guarda mentre va via, poi torna a
lavoro.]
12. INTERNO. WORTHINGTON - CLASSE DEL PROF.
HESTON - GIORNO
[Joey è in piedi di fronte all'intera classe che
espone la sua presentazione orale.]
Joey: I giochi proseguono, e,
certamente, culminano nella spiegazione del
crittogramma dello scritto.
Heston: Basta. Sono così
annoiato che sto perdendo le mie pulsazioni,
Potter. Dopo che Hubert va a fare la telefonata
urgente, lui ritorna e trova Lolita che fa
qualcosa con Clare Quilty?
Joey: Giocare a tennis.
Heston: Che tipo di tennis?
Joey: Un buon tennis?
Heston: Potter! Oh, mi delude.
Come potremmo oggi imparare qualcosa se la
persona che dovrebbe insegnarcela non ha nemmeno
letto il libro? [Rivolgendosi alla classe]
Qualcun'altro? Nessuno?
[Eddie è l'unico ad alzare la mano.]
Heston: Eddie. Certo Eddie.
Eddie lo sa sempre. Voglio dire, eccezionalmente
volontario, ma lo sa sempre. Allora, per favore,
ci illumini.
Eddie: Il doppio.
Heston: Ve l'ho detto. Lo sa
sempre. E grazie a Dio lui è qui per colmare le
lacune della Signorina Potter, che...
adesso potrebbe continuare ad annoiarci a morte.
Eddie: Ehi, sa, forse se lei
smettesse di starle addosso per 2 secondi,
potrebbe non essere così nervosa.
Heston: Cos'era questa? Una
piccola critica alle mie tecniche d'insegnamento?
Perché devo dire di essermi sempre considerato
abbastanza indulgente, abbastanza disposto a
tollerare certe cose, e gli insegnanti più
classici e conformi alla tradizione potrebbero
non apprezzare.
Eddie: Non importa.
Heston: Oh, non è d'accordo?
[ride] Sono pronto ad ampliare questa discussione
ogni volta che vuole. In effetti, sono pronto da
settimane.
Joey: Sto insegnando o cosa?
Perché ... la faccenda del doppio in realtà è
molto importante.
Heston: Lo so. E' per questo
che l'ho portata qui. Le darò un altra
opportunità per redimere se stessa. Attorno il
1940, un ben noto scrittore emigrato russo
Vladimir Sirin cessò di esistere. Perché?
[Joey inizia a guardare tra i cartoncini con le
note che tiene in mano.]
Heston: S-I-R-I-N. Nessuna
idea? Forse dovrebbe chiederlo al suo sempre
molto ben informato alter ego. Eddie.
Eddie: Perché in primo luogo
lui non è mai esistito.
Heston: Mai esistito! Vuol dire
che lui era un ombra? Un fantasma? Un sosia,
forse? Qualcuno spacciava se stesso come qualcun
altro?
Eddie: Sì, potrebbe dire
questo, oppure potrebbe dire che era uno
pseudonimo letterario.
Heston: Potrebbe, ma è
un'identità segreta. Mi dispiace. Questo sembra
un po'... fuori argomento per lei?
Eddie: No. Sto dicendo che ho
capito.
Heston: Ah. Ma il resto di
loro?
Eddie: Ne hanno bisogno?
Heston: Me lo dica lei.
Eddie: Personalmente, penso
che la questione sia controversa. Ma se la
infastidisce davvero così tanto... andrò via.
[Eddie prende lo zaino e va via. Heston si siede
nella sedia occupata in precedenza da Eddie.]
Heston: Oh, bene, non rimanga
solamente in piedi, Potter. Continui.
Joey: Tra un minuto.
Heston: Lei ha appena detto
quello che penso che abbia detto?
Joey: Sì.
[Joey si mette a correre e esce dall'aula.]
Joey: Ehi. Aspetta.
Eddie: Oh, anche tu vai via?
Joey: No, tu torni indietro.
Ascolta, non so cosa sia appena accaduto là
dentro, ma non puoi fare marcia in dietro con lui
quando
Eddie: Hai ragione. Tu non sai
cosa è appena accaduto là dentro, quindi in tal
caso, la cosa migliore da fare per te è
solamente preoccuparti dei tuoi dannati affari.
[Joey lo guarda andar via.]
13. INTERNO. HELL'S KITCHEN - GIORNO
[Emma sta sbarazzando un tavolo mentre Joey le
sta parlando. Nel bar non ci sono ancora molte
persone per il pranzo.]
Emma: Beh, lui non è qui.
Stasera non deve lavorare.
Joey: Lui lavora ogni sera.
Emma: Beh questa è una di
quelle.
Joey: Beh, non sai per caso
dove vive?
Emma: In un appartamento da
qualche parte. Ci vogliono, circa, due ore per
arrivarci con i mezzi pubblici.
Joey: Vuoi dire che non vive
al Campus?
Emma: Quale?
Joey: Worthington?
Emma: Beh, perché dovrebbe
vivere nel Campus del Worthington?
Joey: Um, per nessuna
ragione.
Emma: Non credevi fosse uno
studente, vero? Voglio dire, so che legge molto.
Joey: Sì, è vero. Um... non
credi che loro potrebbero avere il suo indirizzo
tra i documenti nel retro?
Emma: Probabilmente.
Joey: Grazie. E ritornerò
per chiudere, e buona fortuna per l'esibizione di
stasera.
Emma: Grazie. In realtà, ho
una grande sorpresa per te.
Joey: Davvero?!
14. INTERNO. STUDIOS CINEMATOGRAFICI - GIORNO
[Dawson, Todd e Heather sono in una sala che
guardano alcune scene tagliate]
Natasha: [nel film] C'è
qualcuno!
[Bussando ad una porta]
Natasha: [nel film] C'è
qualcuno, per favore, Aiutami! Aiuto!
[Loro fermano la scena.]
Heather: Beh... questo
costituisce un miglioramento. Sufficiente invece
che abissale.
Dawson: Questo non è giusto.
Heather: [al cellulare] Passami
Chatsworth. [a Dawson e Todd] Voglio dire,
avanti. Si suppone che lei guardi in terra in
quel modo, o lei non sa dove sono i suoi segni?
[al cellulare] New York, L.A., non m'importa!
[Lei si allontana da loro.]
Dawson: Lei gli ha guardati a
malapena.
Todd: Sì, lo vedo, ma
esattamente che lavoro stai cercando di salvare
qui?
Dawson: Quello di tutti.
Ascolta, la peggiore cosa possibile che possa
succedere, è che tu debba chiudere.
Giusto? Allora, devi fare in modo che lei lo
guardi di nuovo, e questa volta, metti in rilievo
la forza di Natasha invece che le sue debolezze.
Usa i primi piani. E cambia la musica.
[Todd guarda Dawson, e poi Scott.]
Todd: Fallo. Sbrigati. [Scott
inizia, e Todd si volta di nuovo da Dawson.] E...
tu rimani qui. Quello di cui abbiamo bisogno
adesso è di un calcolato professionismo.
Dawson: Giusto.
[Todd si avvicina da Heather.]
Heather: [al cellulare] Tutto
bene. Bene. Aspetterò.
Todd: Heather, amore.
Heather: Si?
Todd: Che ne dici di discuterne
in modo razionale prima che tu ti allontani per
diverse centinaia di metri dal film?
Heather: Razionale? Razionale,
come la volta in cui mi hai portato alle Bermuda
con te e mi hai scaricato per un'esotica
insegnante di danza?
Todd: Ascolta, non c'è nessuna
ragione per prendersela sul personale. Sai cosa
intendo? Adesso sei fidanzata.
Heather: Lavorare su un film che
sta per essere chiuso... da me e molto
probabilmente mai più riaperto. [al cellulare]
Sono ancora in linea.
Todd: Ascolta! Tu hai
scritturato questa ragazza, non è così? Non era
un altro incubo vestito Prada che accidentalmente
ho portato a letto!
Heather: Per tua informazione,
ho scritturato questa ragazza perché pensavo che
da lei tu potessi ottenere una interpretazione.
[I due si uniscono a Dawson e Scott che stanno
lavorando sulle scene tagliate.]
Dawson: E l'ha fatto. Voi non
l'avete ancora vista. Scott?
[Fanno partire il film con le nuove scene.]
Natasha: [nel film] C'è
qualcuno, per favore, aiutatemi! C'è qualcuno!
C'è qualcuno, aiutatemi!
Dawson: Meglio, no? Prima era
incentrato sull'ambiente, ora è come se fossimo
soli con lei e le sue paure.
Todd: Cosa ne pensi? Anche il
tuo lavoro potrebbe essere in bilico, lo sai.
Heather: Beh, penso che il tuo
amichetto qui sia riuscito a spuntarla.
15. INTERNO. FUORI DALL'UFFICIO DI FREEMAN -
GIORNO
[Jack sta aspettando fuori che Freeman finisca di
parlare con qualcuno che è nel suo ufficio. Jack
sta diventando molto ansioso.]
Jack: Dai. [espira.]
[La porta si apre ed esce una studentessa. E Jack
entra.]
Freeman: Jack. Scusa. Non sapevo che ci
fosse qualcun altro qua fuori.
Jack: Sì. Gli, uh... gli ci
vorrà un po' di tempo per arrivare alla fine di
tutti i suoi adoranti ammiratori.
Freeman: Allora, come posso
aiutarti?
Jack: Ascolti, ci ho pensato
per tutto il giorno. Uh, c'è ancora un altra
cosa che devo chiederle sul compito.
Freeman: Certo.
Jack: Se non fossi rimasto
così scioccato da quello che aveva detto l'altra
notte, questa C- sarebbe stata più alta?
Freeman: Colpo basso.
Jack: Sì, perché, sa, sto
cercando di prendere una decisione avveduta, e se
questo è il motivo di tutto questo, dannazione,
me lo chieda ancora, perché potrei dire di sì
questa volta.
Freeman: Non so cosa dire. Um...
qualche volta le persone leggono troppo oltre le
cose.
Jack: Troppo oltre? Che ne
dice di troppo poco? Perché io sono
completamente disposto a passare
Freeman: Ho capito. Ho capito il
tuo punto di vista.
Jack: Sa, è una cosa se si
tratta di un adolescente spaventato, spaventato
dai suoi-- suoi amici, la sua famiglia,
spaventato da ciò che tutti potrebbero pensare
incontrandolo e dire sul suo conto. Sa, questo lo
posso perdonare. Dannazione, posso aspettarmelo.
Ma lei, lei è un adulto. Ok, qualcuno è sposato
con lei. Qui lei sta-- lei sta rovinando delle
vite su una scala più vasta.
Freeman: Cosa posso dire? Non
tutti sono disposti a fare sacrifici per una
specie di agenda politica. Non tutti sono
disposti a trascorrere le loro vite facendo parte
della disprezzata minoranza.
Jack: Sì. [ride] Beh...
questo è vero. Ma forse lei dovrebbe chiedere a
se stesso chi sta facendo lo sprezzante.
[Jack esce dall'ufficio lasciando il compito
sulla scrivania.]
16. INTERNO. HELL'S KITCHEN - SERA
[Audrey è nel retro, che nervosamente aspetta di
salire sul palcoscenico quando Jen si riunisce a
lei. Audrey ha un finto piercing al naso e sulle
labbra.]
Audrey: Allora hai controllato.
Voglio dire, lui è là fuori, giusto?
Jen: Beh, non sono del tutto
sicura. E'--è un po' troppo affollato per dirlo.
Audrey: Quanto affollato?
Jen: Molto affollato.
Perché? Stai bene? Non hai paura, vero?
Audrey: No! Dio, no. Perché
dovrei essere spaventata?
Jen: Non lo so. Tu-- solo
che tu-- tu sembri un po' tesa.
Audrey: Sto bene.
Jen: Ehi. Um... per l'altra
notte.
Audrey: Quale altra notte?
Jen: Quando eravamo
completamente ubriache.
Audrey: Sai una cosa? Ad essere
onestamente sincera con te, Jen, in realtà non
mi ricordo affatto, quindi
[Emma entra nella stanza.]
Emma: Ok, ragazze, smettetela
di controllarvi il trucco. Credo che la folla sia
adeguatamente ubriaca già da adesso.
Audrey: Questo significa che
siamo pronte?
Emma: Proprio così.
[Emma e Audrey vanno verso il palcoscenico mentre
Jen va tra il pubblico.]
Emma: Ehi. A proposito, i
piercing sono un tocco carino.
Audrey: Grazie!
Emma: Rovina tutto, e ti
ucciderò.
Audrey: Ok. Certo.
[Audrey prende il microfono e inizia a presentare
la band.]
Audrey: Um...ciao a tutti. Noi
siamo le Hell's Belles, e pensavamo che adesso avremo potuto suonare
alcune canzoni per voi, sapete, qualcosa di...
distensivo, qualcosa di rilassante, qualcosa...
[Emma inizia a suonare la batteria.]
Audrey: [cantando] All the
leaves are brown and the sky is gray! I've been
for a walk on a winter day I'd be safe and warm,
warm, warm if I was in L.A.! California dreamin'
on such a winter day! California dreamin' on such
a winter day!
17. ESTERNO. DI FRONTE ALLA PORTA DI UN
APPARTAMENTO - SERA
[Joey si ferma davanti ad una porta dopo aver
controllato l'indirizzo che aveva scritto su un
foglietto di carta, poi bussa. Dopo qualche
secondo Eddie le arriva da dietro le spalle.]
Eddie: Che diavolo ci fai qui?
Joey: Cielo, mi hai
spaventata.
Eddie: Sì, ovviamente. Ti ho
fatto una domanda.
Joey: Volevo solamente
parlare con te di quello che è successo oggi in
classe.
Eddie: Sì, beh, dato che non
faccio più parte di quel corso
Joey: Ascolta, lo so. Ho
capito, ok? Ho capito che tu in realtà non sei
uno studente.
Eddie: L'hai capito, davvero?
Joey: Sì. Voglio dire, in
realtà non capisco per cosa era tutto questo,
ma-- Sai, ho fatto una lunga strada. Forse tu
potresti offrirmi un bicchiere d'acqua o qualcos'altro?
18. INTERNO. APPARTAMENTO DI EDDIE - SERA
[I due entrano dentro.]
Joey: Allora, la mia
presentazione in realtà è andata bene dopo che
sei andato via. Io sono rientrata là, e
Eddie: Mm-hmm.
Congratulazioni, Joey. Sono contento per te. Sì.
Sono sicuro che tu non sei tanto lontana dal
rompere la dura esteriorità di Heston,
guadagnare il suo eterno rispetto, e laurearti
con lode. Oppure potresti risparmiare a te stessa
un po' di problemi e andarci a letto.
Joey: E' solo con me, o ti
comporti così gentilmente con tutti quelli che
cercano di aiutarti? Cosa? Nessuna risposta?
Eddie: Devi darmi un secondo.
Sto ancora cercando di elaborare
l'accondiscendente nozione che un aiuto sia
davvero necessario.
Joey: Oh, non credi sia
possibile che io possa capire?
Eddie: No, non credo. Ascolta,
Joey. Mi dispiace non essere la persona che
credevi io fossi, ma sai una cosa? Probabilmente
non è troppo saggio dedicarsi così tanto a
persone che a malapena conosci.
Joey: Oh, non ho dedicato
nulla a te.
Eddie: Oh, sì? Allora perché
sei qui? Vedi, mi sembra che tu stia sprecando
del tempo prezioso, il quale sarebbe meglio
impiegato per cercare di tornare con quello
studente del tuo ragazzo, se ti vorrà.
Joey: Sai una cosa? Ti
ricordi quando mi hai detto di dirti quando eri
stato un idiota?
Eddie: Sì. Avresti potuto
risparmiarti molti problemi chiamando prima.
Joey: Oh. Immagino che allora
non sembrava un problema.
[Joey va via.]
19. INTERNO. HELL'S KITCHEN -SERA
[Audrey è ancora sul palco che canta davanti ad
un'enorme folla. Jen è tra il pubblico che
incita Audrey, Joey entra nel bar e cerca Jen.]
Audrey: [cantando] I come home
in the morning light my mother says what, you
gonna live your life right? Oh, mother dear,
we're not the fortunate ones and girls, they want
to have-- oh, girls just want to have fun the
phone rings in the middle of the night my father
says what you gonna do with your life? Oh, daddy
dear, you know you're still number one but girls,
they want to have-- oh, girls just want to have--
that's all they really want some fun when the
working day is done oh, girls, they want to
have-- oh, girls just want to have fun
[Joey finalmente trova Jen e si avvicina a lei.]
Joey: Ciao.
Jen: Ciao! Stavo iniziando a
pensare che tu non lavorassi più qui.
Joey: Quella è
Jen: Oh, Audrey. Sì. Lei si
è unita alla band di Emma.
Audrey: [cantando] Just wanna
they just wanna just wanna they just wanna just
wanna they just wanna just wanna girls just want
to have fun oh girls just want to have fun
Folla: Whoo!
Jen: Vai, Audrey!
Folla: Whoo hoo!
20. INTERNO. HELL'S KITCHEN -SERA
[Le Hell's Belles hanno appena finito di suonare
e Audrey ed Emma vanno nella stanza del retro.]
Audrey: Oh, mio Dio, è stato
fantastico!
Emma: Sì, beh, non ha fatto
schifo!
Audrey: Oh, avanti! Ha
funzionato! Loro ci amano! [ Audrey prende una
bottiglia d'acqua dal frigorifero e la lancia ad
Emma.] Ammettilo. Loro ci amano.
Emma: Va bene. Sì. Loro ci
amano.
[Joey e Jen entrano nel
retro.]
Audrey: Joey, tesoro, ce l'hai
fatta!
[Audrey la abbraccia.]
Joey:
Sì, non ho visto l'intera cosa, ma siete state
grandiose!
Jen: Siete state più che
grandiose. Siete state fantastiche.
Audrey: Sentito? L'hai sentito?
Siamo state fantastiche. Dov'è Pacey?
[Nessuno risponde, e lei è arrabbiata per
questo.]
21. STUDIOS CINEMATOGRAFICI - SERA
[Dawson è in piedi accanto alla sedia in cui è
seduta Heather poi si avvicina Todd assieme a
Natasha.]
Todd: Heather, ecco qualcuno che
mi piacerebbe presentarti. Natasha, questa è
Heather Tracy dello Studio.
Heather: Ciao. Oh, mio Dio! E'
grandioso [Lei dà a Natasha un bacio
hollywoodiano sulla guancia] Mwah! Finalmente ti
conosco! Hai una pelle meravigliosa.
Natasha: Uh... grazie.
Heather: Come una vera
professionista. Noi siamo molto felici di averti
nella nostra squadra. A proposito, nella scena di
stasera hai fatto un bel lavoro.
Natasha: Grazie. Stasera avevo
deciso di non pensare.
Todd: Heather, dovremmo?
Heather: Bene. Non vedo l'ora.
Todd: Ci vediamo dopo, ragazzi.
[Todd e Heather si allontanano.]
Natasha: Lei mi odia, vero?
Dawson: Non direi.
Natasha: Generalmente non è un
buon segno quando il regista lascia il set per
pranzo con qualcuno che è appena arrivato da
L.A.. Cosa vorreste fare, ragazzi, andare a
comprare scarpe? Iniziare le audizioni del mio
rimpiazzo?
Dawson: Uh... la prima che hai
detto.
Natasha: Non sei un bravo
bugiardo, Dawson. In effetti, sei un cattivo
bugiardo in modo spettacolare. Avanti. Puoi
essere onesto con me. So che ho ottenuto questo
lavoro per un colpo di fortuna.
Dawson: Tu hai ottenuto questo
lavoro perché sei la persona migliore per la
parte, perché sei straordinariamente di talento.
Natasha: Sì, giusto. O forse
straordinariamente fortunata.
Dawson: Penso che tutti si
sentano così per il successo Tutti quelli
con un anima.
Natasha: E tu ce l'hai ancora,
vero?
Dawson: [sospira] Penso di sì.
[I due iniziano a camminare.]
Natasha: Penso che potrebbe
essere il motivo per cui siamo finiti insieme, tu
ed io. Quando ci siamo incontrati a quel party...
Dawson: Mm-hmm.
Natasha: Ero molto giù. Pensavo
forse di essere stata un'idiota per cercare di
fare questa cosa e che avrei dovuto rinunciare e,
non so, diventare una maestra d'asilo come mia
madre mi dice sempre.
Dawson: Tua madre voleva che
facessi la maestra d'asilo?
Natasha: [ride] Sì.
Dawson: Ha ha!
Natasha: C'è molto che non sa
sui miei anni adolescenziali.
Dawson: Heh!
Natasha: Ad ogni modo... mi
ricordo che pensavo, se un altro attore si siede
accanto a me e inizia a lamentarsi sulla sua
vita, mi metterò a urlare. Mi alzerò
letteralmente dalla sedia e correrò urlando al
'California Pizza Kitchen', lascio il mio lavoro,
e mi trasferisco a casa. E poi ti sei avvicinato
tu. A proposito, perché l'avresti fatto?
[Si fermano davanti al camerino-roulotte di
Natasha.]
Dawson: Onestamente?
Natasha: Mm-hmm.
Dawson: Tu eri l'unica ragazza
sexy della stanza che sembrava aver letto davvero
un libro ad un certo punto della sua vita.
Natasha: E allora già sapevi
che ero la persona giusta per questa parte.
Dawson: Dopo che ho parlato con
te per un po', sì.
Natasha: Quindi non stavi
solamente chiacchierando con me?
Dawson: Oh, io stavo
chiacchierando con te.
Natasha: Davvero?
Dawson: Oh, sì. Ma ho pensato
che dirti di questa importante audizione non ti
avrebbe esattamente potuto far male.
Natasha: Sì. Poi l'ho fatta,
ancora non riesco a crederci. Dio, è stato un
giorno grandioso. Ho sentito che la mia fortuna
stava finalmente cambiando.
Dawson: Era così.
Natasha: Sì, era così. Beh,
dovrei andare a cambiarmi.
Dawson: Va bene.
Natasha: Ma forse stasera al
bar, potremmo, non so, giocare ad Air Hockey o a
lanciare freccette.
Dawson: Mi piacerebbe.
Natasha: Anche a me.
[Natasha entra dentro la roulotte, Dawson sorride
e va via.]
22. INTERNO. NEL PIANO DELL'APPARTAMENTO DI EMMA,
PACEY E JACK - SERA
[Emma e Audrey stanno raggiungendo
l'appartamento.]
Audrey: Che bello che il bar
sia proprio dall'altra parte della strada.
Emma: Effettivamente,
semplifica un po' le cose.
Audrey: Lo so, dovrei
ringraziarti davvero.
Emma: Per cosa?
Audrey: Per avermi dato
un'opportunità e tutte le altre fesserie.
Emma: Non si può davvero
rovinare un punk-rock, ebbene, non credi?
Audrey: Lo so, ma era
importante per te, e tu ti sei fidata di me, e...
Emma: Non ti abbraccerò o
qualcosa del genere. Il porcellino del tuo
ragazzo sarà probabilmente contento di farlo.
Audrey: Effettivamente,
dovrebbe.
23. INTERNO. APPARTAMENTO DI EMMA, PACEY E
JACK - SERA
[Emma e Audrey entrano dentro l'appartamento e
trovano Pacey seduto sul divano, addormentato,
che indossa gli stessi vestiti che aveva a
lavoro.]
Emma: Oh, cielo. Povero
stupido. E' rimasto in piedi tutta la notte
scorsa, sai, ed è crollato. Oh, beh. Ci vediamo
domani. Buona notte.
Audrey: Buona notte.
[Emma sale al piano di sopra e Audrey va dietro
Pacey ed inizia a scuoterlo per svegliarlo.]
Pacey: Uhh!
Audrey: Ehi.
Pacey: Oh, accidenti. L'ho
perso, vero?
Audrey: Sì.
Pacey: Audrey, ero venuto per
cambiarmi i vestiti, e volevo
Audrey: Tu non sei andato
molto lontano, vero?
Pacey: Ok. Dimmi come posso
farmi perdonare. Per favore. Qualunque cosa tu
voglia, Io sono completamente, totalmente,
assolutamente tuo, al tuo servizio.
Audrey: So che è tardi
eccetera, ma pensi di potermi riaccompagnare a
casa?
Pacey: Sì, certo. Certamente.
Audrey: E' solo che voglio
dormire nel mio letto stanotte.
Pacey: Assolutamente. Nessun
problema.
Audrey: Ok. Vado a prendere le
mie cose.
Pacey: [sbadiglia] Ok. Io
sarò--io aspetterò qui. [sospira]
24. INTERNO. HELL'S KITCHEN -SERA
[Il locale è chiuso, e Joey sta riordinando,
quando Eddie entra nel bar.]
Joey: Cosa ci fai qui?
Eddie: Sapevo che stavi
chiudendo, ho pensato che ti potesse servire un
po' di aiuto.
Joey: In che modo potresti
forse aiutarmi?
Eddie: Va bene. Me la sono
meritata.
Joey: Per non menzionare
quanto condiscendente sia, sai, il presupposto
secondo cui dovrei aver bisogno di aiuto.
Eddie: Ok, ho capito. L'hai
finita?
Joey: Solo per il momento.
Eddie: E' stato un incidente,
ok? La prima volta che l'ho fatto.
Joey: In che modo tu
accidentalmente ti siedi in una classe e fingi di
essere uno studente?
Eddie: Beh, era durante la mia
ora del pranzo, me ne stavo seduto sotto alcuni
alberi, quando degli studenti laureandi si
avvicinano con la completa edizione dei
"Grandi Libri", o qualunque diavolo
fosse, e iniziano a parlare di Shakespeare.
Joey: Ed era proprio quello
che stavi leggendo quel giorno?
Eddie: No. Stavo leggendo Moby
Dick. Dopo, ho letto Shakespeare.
Joey: Tutto?
Eddie: Non ha senso fare le
cose a metà, giusto?
Joey: Capisco, e dato che è
stato semplice, continui a farlo.
Eddie: Per impedirmi di
scendere risoluto in strada e gettare
metodicamente per terra il cappello alla gente.
Joey: Moby Dick, giusto?
Eddie: Ehi, forse non sei
così stupida come Heston crede che tu sia.
Joey: Vedremo. Ascolta.
Contrariamente a quello che potresti credere, io
sono andata a casa tua solo per scusarmi. Mi
sembrava come se fosse stata colpa mia che oggi
tu sia stato beccato.
Eddie: Cosa vuoi dire?
Joey: Heston non ti avrebbe
scelto tra gli altri se non stavi cercando di
essere carino con me.
Eddie: Carino? Pensavi che
stessi cercando di essere carino con te?
Joey: Sì. Sembrava così
ovvio.
Eddie: Sbagliato.
Joey: Sbagliato?
Eddie: Sì. Non era per essere
gentile. Era per esibizionismo. Sai, mi deludi,
Potter.
Joey: Davvero?
Eddie: Sì. Oggi, non si
supponeva dovessimo imparare qualcosa, gente? Non
ti sei preparata, vero?
Joey: No, non l'ho fatto.
Eddie: No, non l'hai fatto.
25. ESTERNO. UNA CAFFETTERIA STAND DEL BOSTON BAY
COLLEGE - GIORNO
[Jack ha appena ordinato un caffè quando il
professor Freeman gli si avvicina da dietro e
sbatte il compito di Jack sul bancone. Il voto è
stato corretto da C- a B.]
Jack: Cos'è questo?
Freeman: Hai lasciato il tuo
compito nel mio ufficio ieri.
Jack: Si suppone che questo
metta tutto apposto?
Freeman: Ascolta, forse ho
lasciato che le mie emozioni interferissero sulla
valutazione del tuo compito. Se l'ho fatto, è
imperdonabile.
Jack: Ho la sensazione che
stia arrivando una scusa.
Freeman: Tu non hai idea di
quanto il mondo sia cambiato?
Jack: Ascolti, se il mondo è
cambiato, è perché le persone sono disposte ad
alzarsi e ad essere oneste sulle cose, non a
nascondersi dietro le cose che sono più facili.
Freeman: Quando stavo crescendo,
quando ero-- come hai detto tu-- un adolescente
spaventato, non c'erano ragazzi gay che lo
dichiaravano ai loro genitori su MTV.
Jack: Sì, e Jack Tripper era
l'unico gay d'America, giusto?
Freeman: Pensi che sia una
piccola cosa, un'irrilevante differenza
culturale? Forse in realtà non sei stato molto
attento durante le lezioni, Jack.
Jack: Mi faccia un favore,
d'ora in poi faccia valutare i miei compiti dai
suoi assistenti, per favore.
Freeman: Nessun problema.
[Freeman va via e Jen si avvicina a Jack.]
Jen: Ooh, carino. Una
piccola conversazione privata con l'insegnante.
Di cosa avete parlato?
Jack: Ho solo ottenuto che
fosse sistemata la faccenda del compito.
Jen: Oh, sì. Lo è?
Jack: Sistemata? Sì.
Perfettamente. Andiamo.
[I due camminano insieme abbracciati e l'episodio
finisce.]
Traduzione Dawson's
Friends Italia
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