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:: GUIDA EPISODI | #5.08 "TEXT, LIES AND
VIDEOTAPE" ::
Ecco in italiano le
traduzioni di alcuni dialoghi e le foto di alcune
scene dell'episodio.
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"Text, lies and videotape - Testamento" |
[Boston. Jen e
Dawson, seduti in una panchina bevono del caffè e chiacchierano.]
Jen: Ancora quindici
minuti.
Dawson: Si. Non devi
rimanere con me se non vuoi.
Jen: Hmm, non starai
pensando di svignartela ancora una volta,
vero?
Dawson: No ... Non sto
pensando di svignarmela. Probabilmente di
mollare, ma questa è un'altra cosa.
Completamente.
Jen: Sai, non è
così terribile.
Dawson: La terapia?
Jen: Si. Hmm,
Dawson: Allora. Parlo e
basta, giusto? Vado nell'ufficio di una
completa sconosciuta. Le dico le miè
paure più nascoste e si suppone che
risolva qualcosa?
Jen: No, non
necessariamente. Freud in realtà si
considerava abbastanza fortunato se
riusciva a trasformare l'infelicità
isterica nell'infelicità quotidiana.
Dawson: Quindi, qui
l'obiettivo è l'infelicità?
Jen: Esattamente.
Dawson: Grande.
Jen: Ahh. Comunque
cosa sapeva? Tutte quelle cavolate
sull'invidia del pene e l'eccessiva
enfasi della libido.
Dawson: [Ride] Io adoro
il college Jen. Mi sento come se fossi in
un film francese.
Jen: [Ride] Davvero,
non è così terribile, credimi. Il 90%
delle persone sulla terra traggono
beneficio da dell'onesto e benevolo tempo
trascorso su un lettino.
Dawson: Ti sei davvero
sdraiata su un lettino?
Jen: Una volta, ma
non è stato molto confortevole. Tutto
l'ufficio di Tom Frost, era molto
rigoroso, molto Danese. Comunque, prevedo
che questa Rachel Weir probabilmente
sarà molto più accogliente. Sono sicura
che lei è ... una tipa che si appioppa
come un ragno su una finestra.
Dawson: Non ti sei mai
sentita ridicola ... chiacchierando dei
tuoi problemi con una completa estranea?
Jen: Non più
ridicola di quanto mi senta quando io
chiacchiero con nessuno alla stazione
radio.
Dawson: Hey, Non è
vero. Io ti ascolto.
Jen: Tu e Grams.
Dawson: Grazie per
quello che stai facendo.
Jen: In qualsiasi
momento.
[Camera di Joey. Joey è seduta sul suo
letto ricoperto di fogli, quando Audrey
entra nella stanza con in mano una
videocamera.]
George: Ok, allora-
Audrey: Ho capito. Ti
voglio bene. Davvero. Sono seria.
George: Uh, Audrey,
chiamami se hai bisogno di me.
Audrey: Come mai il tuo
attore assomiglia a Tom Cruise e quello
che mi adora assomiglia al ragazzo che
non vuole andare al ballo nel film
"Un compleanno da ricordare"?
Joey: Sai, dovresti
essere più gentile con George. Sono
sicura che un giorno diventerà molto
famoso.
Audrey: Comunque. Tutto
quello che so è che praticamente sono
dovuta andare a letto con lui per farmi
prestare questa videocamera.
Joey: Tuttavia, a che
cosa ti serve?
Audrey: La mia
audizione su nastro. Real World, Ibiza,
sto arrivando.
Joey: Mi stai
prendendo in giro.
Audrey: No. E non è
che non sentirò la tua mancanza, Joey,
ma chi non preferirebbe trascorrere
l'inverno in Spagna? Ok. Benchè abbia
dei problemi con la tonalità del nastro.
Mi devo comportare da vamp, rompiscatole,
o da completa sgualdrina?
Joey: Beh, sempre che
tu stia pianificando di rappresentare
tutti i colori dell'arcobaleno.
Audrey: Ad ogni modo,
cosa sono tutti questi fogli?
Joey: Sto tentando di
prepararmi per il progetto su Rose
Lazare. Stasera ci sarà un altro
incontro.
Audrey: Oh, non
dovresti essere già pronta?
Joey: Ci sto
provando, ma questi libri, voglio dire,
praticamente hanno bisogno delle note che
ti spieghino le annotazioni stesse.
Audrey: Non per quello,
stupida! L'abbigliamento!
Joey: Audrey,
veramente non credo che qualcuno farà
caso a quello che indosso.
Audrey: Ok, e dove
sarebbe Madonna se avesse assunto questo
atteggiamento?
Joey: Sono seria. Non
ho idea di come siano queste riunioni.
Voglio dire, tutti gli altri sono
matricole o dell'ultimo anno. Loro
rispondono così in fretta e furia che
praticamente lasciano le ammaccature sul
tappeto. E poi Wilder si lancia in queste
spiegazioni improvvisate che ovviamente
sono destinate a me. Voglio dire, il tipo
sa che sono un'idiota. Perchè si è
preso la seccatura di scegliermi per una
cosa del genere?
Audrey: Ti prego.
Perchè tu sei attraente e lui è un
insegnante. E non dirmi che non hai preso
in considerazione questa possibilità.
Voglio dire, sarebbe così tremendo se
questo tipo incredibilmente bello ti
trovi attraente?
Joey: Beh, ti è mai
passato per la testa che l'obiettivo del
college non è l'essere ridotta ad un
pezzo di carne?
Audrey: Oh, quindi tu
preferisci essere un cervello dentro ad
un barattolo?
Joey: Beh, allora non
mi dovrei preoccupare di quello che sto
indossando.
Audrey: Certamente.
[Ufficio di Rachel Weir. Dawson è seduto
su una poltrona accanto alla psichiatra,
pronto ad iniziare la terapia.]
[...] Dawson: Allora,
suppongo lei sappia perchè io sono qui?
Rachel: Mi piacerebbe
sentirlo da te, se posso chiedertelo.
Dawson: Sto avendo
degli attacchi.
Rachel: Attacchi di
panico?
Dawson: Si. So che sono
il mio modo di affrontare la morte di mio
padre.
Rachel: Ne sei sicuro?
Dawson: Beh, voglio
dire, in questo momento non c'è niente
di davvero insolito nella mia vita.
Rachel: Nient'altro?
Dawson: Immagino che
questo non sia del tutto vero?
Rachel: Credi lo sia?
Dawson: Beh, sei mesi
fa, non è questo quello che avrei
pensato di fare nella mia vita?
Rachel: Che cosa stai
facendo?
Dawson: Niente. Voglio
dire, immagino stia aiutando mia madre.
Rachel: E non vai
all'università?
Dawson: No. Ero ...
all'USC.
Rachel: E' un'ottima
università. E' molto lontana.
Dawson: Si. Sto
pensando di tornarci. Voglio dire, non
adesso. Non subito. Voglio dire, mia
madre ha ancora bisogno di me. Ho una
sorellina che non ha ancora un anno.
Rachel: Forse il
prossimo semestre?
Dawson: Si, avevo
l'intenzione di chiamarli per saperne di
più.
Rachel: Questo è quello
che vuoi fare?
Dawson: Non lo so.
Forse é questo che non va in me. Io non
faccio davvero niente. Penso di essere
congelato tra il passato ed il futuro.
Voglio dire, non c'è nessun motivo per
cui non potrei ritornarci.
Rachel: Eccetto gli
attacchi di panico... tua madre che
ovviamente ha bisogno di te, e tua
sorellina.
Dawson: Giusto.
Immagino neanche questa fosse tutta la
verità?
Rachel: Beh, il cervello
lavora in modi misteriosi.
Dawson: Quindi, io sto
solo mentendo a me stesso?
Rachel: Dawson, perdere
qualcuno che ami, perderlo
improvvisamente, con nessuna logica
spiegazione-- il cervello non è
programmato a far fronte a situazioni del
genere. E col passare del tempo, un paio
di bugie qui e là... lungo il cammino
sono probabilmente normali. L'unico
problema è quando inizi a convincere te
stesso che le bugie sono vere.
[Alla riunione. Joey, Wilder e altri
studenti sono seduti in cerchio e
discutono.]
[...]
Wilder: Ok, prima che
Cassandra ci dica qualcos'altro, uh.
Joey, hai qualche idea su cosa renda
queste particolari lettere di Rose Lazare
così diverse dalle altre centinaia che
abbiamo già visto?
Joey: Uh... beh, per
cominciare, sono interessanti. E questo
potrebbe sembrare una domanda stupida, ma
chi è I.V.?
Wilder: Non è una
domanda stupida. Infatti, questa è la
domanda. I.V. "I" punto,
"V" punto. La persona a cui
sono riferite queste lettere può essere
chiunque. Lei non ha mai usato un nome
intero? Nessuna di queste lettere lo
contiene.
Alan: E le buste?
Wilder: Potrebbe averle
distrutte, pensando che le lettere
fossero dentro , o forse potrebbero
essere dentro ad una scatola di scarpe
nascoste sotto un letto nel New Jersey.
Cassandra: Quindi, in
sostanze, quello che sta dicendo è che
noi non abbiamo assolutamente nessuna
idea a chi fossero scritte queste
lettere.
Wilder: Nessuna. Tutto
quello che sappiamo è che queste sono le
lettere più private, le più rivelatrici
della sua carriera. In queste lettere per
la prima volta, noi intravediamo qualcuno
che è reale. Qualcuno che dubita di se
stesso. Qualcuno che non ha paura di
sembrare stupido mentre si chiede le
domande fondamentali della vita. Rose
ovviamente le ha scritte a qualcuno a cui
teneva davvero molto. Oltre a questo, non
sappiamo nulla. Quindi, è un mistero.
Cassandra: Bello. Come le
cartoline di Derrida per davvero. Non
pensi, Joey?
Joey: Um,
probabilmente si, se avessi idea di chi
tu stia parlando.
Wilder: Ok. Penso sia
una buona annotazione per concludere. Um,
allora per la prossima volta, voglio che
tutti voi pensiate chi possa essere
questa misteriosa persona. Molte, molte
idee. Fino a quando ci rivedremo.
[Ristorante Civilization. Pacey sta
lavorando quando Karen entra in cucina
per parlare con lui.]
Karen: Allora, hai un
appuntamento per Mercoledi?
Pacey: No.
Karen: Che cos'è
successo alla biondina con cui ti vedevo
sempre? Melissa?
Pacey: Melanie.
Karen: Giusto.
Pacey: Studia Legge.
Cosa che ti prende un sacco di tempo.
Karen: E' il colmo. Tu
con una che studia Legge. Probabilmente
potrebbe tornarti utile un giorno.
Ascolta, vuoi che ti sistemi con una
delle mie amiche?
Pacey: No.
Karen: Perchè no? Ho
delle amiche molto carine.
Pacey: Ho detto di no,
ok?
Karen: Hey, cosa ha
fatto a Pacey? Lui era solito essere un
tipo simpatico che saltava dalla gioia.
Pacey: Beh, al momento
è un po' stufo.
Karen: Si, per cosa?
Pacey: Credimi, non
vuoi saperlo.
Karen: Forse si.
Pacey: Ok. Sai quel
tuo fidanzato? Quello di cui ho sentito
tanto parlare? Non c'è nessuna
possibilità che lui possa venire domani
sera, vero?
Karen: No, non
esattamente.
Pacey: Vedi, sono
passati mesi, e davvero non l'ho mai
visto. Com'è possibile?
Karen: Beh, come ho
detto, ha degli orari davvero assurdi.
Pacey: Hmm. E quando
non è occupato, ti hai mai portato in un
posto speciale? Non lo so, forse al porto
di Boston, su una nave a vela gigantesca?
Karen: Come? Te lo ha
detto?
Pacey: No, non me lo
ha detto. La barca è la mia. Per tutto
questo tempo tu ti lamentavi del tuo
fidanzato, e io sono stato stupido
abbastanza da provare compassione per te.
Karen: Io non ti ho
mai chiesto di provare compassione per
me.
Pacey: Tu non mi hai
chiesto di provare compassione per te, e
credimi, sto cercando di non averne.
Karen: Allora, cosa,
adesso stai solo scaricando il tuo senso
di colpa su di me? Tu non sai niente
della mia vita, Pacey.
Pacey: Quello che so
è che questa relazione non ti porterà a
nulla eccetto che sofferenza. Inoltre so
che ho dovuto guardare sua moglie negli
occhi e mentire per te. Credimi, non è
stato molto piacevole.
Karen: Si. Beh, sai,
nel mondo vero, qualche volta le persone
devono fare cose che non sono tanto
piacevoli e accettano cose che sono per
niente affatto perfette, e compromettenti per ragioni che a volte le persone sono
troppo immature per comprendere. In quel
caso, loro dovrebbero solo rimanerne
dannatamente fuori.
[Fuori dal Worthington College. Joey e
Wilder mentre camminano, parlano del
progetto.]
[...] Wilder: Così, tu non
pensi che lei potrebbe averle scritte ad
un insegnante o ad un mentore. Tieni
presente che lei era abbastanza giovane
quando le ha scritte, Circa 18 o 19 anni,
penso.
Joey: Non lo so.
Penso le abbia scritte ad un amico.
Wilder: Interessante.
Quindi tu non credi alla teoria proposta
da Cassandra sull'appassionata relazione
lesbica?
Joey: Oh, non lo so.
E solo che se fossero lettere d'amore,
lei non sarebbe-
Wilder: Cosa, sarebbe
più esplicita? No se erano indirizzate
ad un'altra donna negli anni venti.
Joey: No, non è
questo che intendevo. Voglio dire, se
erano lettere d'amore, lei non sarebbe
stata meno onesta?
Wilder: Da qualche
parte c'è un paradosso in ciò.
Joey: La scorsa notte
le ho lette tutte, e Rose ha
completamente messo il suo cuore in
quelle lettere. E chi è così onesto con
qualcuno di cui si è attratti
sessualmente? La persone possono essere
amiche, giusto, migliori amici, ma poi
subentra l'attrazione sessuale, ed è
come se tutte le alternative siano
sbagliate fino a quando c'è di mezzo
l'onesta.
Wilder: Quindi, tu non
credi che le persone possano essere sia
amiche che amanti?
Joey: Si, lo spero,
ma ... non a 18 anni.
[Nella barca di Pacey. Pacey sta
camminando nella banchina in direzione
della sua barca e nota che c'è Karen.]
Karen: Witter.
Pacey: Torres.
Karen: Pensavo mi
dovessi scusare per tutte le cose che ho
detto.
Pacey: Che cosa hai
detto?
Karen: Sai quelle
cose.
Pacey: Beh, è tutto
apposto perchè neanche io sono stato
esattamente un principe azzurro.
Karen: No, ma tu ti
sei intromesso in qualcosa, Pacey, e non
era giusto. E quando me lo hai detto io
sono stata sulla difensiva e giudiziosa,
e nemmeno questo era giusto. Inoltre,
cosa realmente so di te?
Pacey: Io potrei dire
lo stesso di te.
Karen: Me? Su di me
non c'è davvero molto da sapere.
Pacey: Oh, avanti.
Questa non è una risposta.
Karen: Tu mi ricordi
lui.
Pacey: Ti ricordo quel
ragazzo che tradisce sua moglie?
Karen: Smettila. Lo
sai, quando noi siamo assieme, lui non
sta esattamente tradendo. Emily l'aveva
piantato in asso. Lei sentiva che lui
trascorreva troppo tempo al ristorante, e
lei aveva ragione. Ma quello che lei non
ha capito era che senza lui, il
Civilization sarebbe fallito entro sei
mesi. Danny è un'idealista. Ha questa
convinzione che le cose possono
funzionare. Penso sia questo che lui vede
in te.
Pacey: Sai, non
dobbiamo restare fuori qui al molo. Vuoi
entrare?
Karen: No. Sono venuta
per chiederti scusa, e adesso che lo ho
fatto, probabilmente dovrei tornare a
casa.
Pacey: Sei sicura?
Karen: Si.
Pacey: Ok. Beh, buona
notte, Karen.
Karen: Buona notte,
Pacey.
[Il giorno seguente, al Civilization si
sta svolgendo il ricevimento di un
matrimonio. Pacey sta lavorando in cucina
quando Danny Brecher entra, vestito
elegante. Poi entra Karen, che si
avvicina da Danny e lo abbraccia, ma dopo
un po' Pacey avvisa i due che la Sig.
Emily Brecher sta entrando in cucina.
Allora Karen e Danny si allontanano, e
quest'ultimo invita Emily a ballare. Più
tardi, Pacey esce dalla cucina e vede
Karen seduta ad un tavolo tutta sola,
così si avvicina da lei.]
Pacey: Hey, Torres.
Karen: Hey, Pacey.
Cosa vuoi?
Pacey: Beh, quando mi
sono scappate quelle cose dalla bocca
prima, mi sono dimenticato di dirti
qualcosa. Stasera sei bellissima.
[Karen cerca con lo sguardo Danny e lo
vede mentre balla con sua moglie Emily.]
Karen: Hai mai
desiderato essere qualcun altro?
Pacey: Si. Harrison
Ford, in Alla ricerca dell'arca perduta.
Karen: No. Non intendo
uno in particolare. Solo qualcun altro,
qualcuno... completamente differente da
chi sei. Questo è ciò che voglio
adesso.
Pacey: Beh, ciao, io
sono Scott. E tu sei?
Karen: Io sono... io
sono Marie. Piacere di conoscerti Scott.
Pacey: Anche per me è
un piacere conoscerti, Marie. Tu senza
alcun dubbio sei la donna single più
bella di questa sala. E mi stavo
chiedendo se mi concedi l'onore di un
ballo.
Karen: Si.
[Loro si alzano per ballare e Karen vede
Danny che bacia Emily.]
Pacey: Allora, dimmi,
Marie, da dove vieni?
Karen: Smettila,
Pacey.
Pacey: Pacey? Chi è
questo Pacey? Ho lo strano presentimento
che dovrei essere insultato.
Karen: Come può lui
... voglio dire, come può-
Pacey: Lo sai, calmati
, Karen.
Karen: Ho bisogno di
parlargli.
Pacey: Penso che
questa sarebbe davvero un pessima idea.
Karen: Non m'importa.
Pacey: Karen, cosa gli
diresti? Seriamente, cosa gli diresti?
[Alla riunione. Joey arriva in ritardo, e
Cassandra si sposta per farle spazio sul
divano.]
Cassandra: Eccoci qua,
Joey.
Joey: Ti ringrazio.
Mi dispiace.
Wilder: Ti perdoneremo
se hai portato del formaggio. No? Ok.
Immaginavo saresti arrivata. Cassandra,
ci stavi facendo impazzire con la tua
teoria.
Cassandra: Non è una
teoria, in realtà, è solo un'opinione.
Penso che a chiunque Rose stesse
scrivendo queste lettere dovesse essere
anch'egli uno scrittore. Voglio dire,
oltre al sesso, questo è praticamente
tutto ciò di cui parla, delle sue
insicurezze sullo scrivere. E a chi
importa dello scrivere eccetto che agli
altri scrittori?
Wilder: Beh, è molto
probabile. Joey, sei d'accordo o no.
Joey: Uh, concordo
vivamente.
Wilder: Sembra che tu
abbia una tua teoria che ti piacerebbe
dirci.
Joey: Io penso che il
più grande confidente di Rose Lazare
fosse un altro scrittore. Penso fosse
Rose Lazare.
Wilder: Continua.
Joey: Beh, Io, ... io
penso che lei stesse scrivendo le lettere
a se stessa. Penso fossero come un
giornale o un diario o un confessionale
di qualche tipo perchè sono tutte sullo
scrivere, e non ci sono buste, e non ci
sono chiacchiere come in tutte le altre
lettere.
Wilder: Quelle prive
d'interesse?
Joey: Giusto. Voglio
dire, sono tutte piene di riferimenti su
ciò che sta accadendo attorno a lei.
Sapete, la vita di tutti i giorni, gli
eventi politici, gli amici in comune,
editori, redattori. E queste lettere sono
tutte su lei stessa. Sapete, le sue paure
e insicurezze--la vera lei. E penso che
l'unica persona con cui era abbastanza
coraggiosa da condividerle era lei
stessa. [Tutti sono in silenzio.] Sono
una completa idiota?
Wilder: No, Joey
Potter. Penso che la quiete che stai
sentendo sia il silenzio di 5 persone che
contemporaneamente si stanno chiedendo,
"perchè non ci ho pensato io"?
[Alla stazione radio. Jen sta lavorando
come speaker.]
Jen: [alla radio] WBCW. Uh, questa è Jen Lindley, e sinora
vi ho lasciato fare delle richieste.
Stasera ho io una dedica personale. E
diretta ad un vecchio amico che mi ha
visto sia nel meglio che nel peggio, ed
una notte in un lago, ha avuto una
visuale piuttosto buona di me senza nulla
addosso.
[In onda la
canzone dei REM
"Nightswimming"]
[Flashback della scena quando Dawson e
Jen fecero un bagno nudi nel lago.
Dawson: Eccomi. Whoo!
Ohh! Rinvigorente!]
[Casa di Karen. Pacey arriva alla porta
ed ha con sè diverse buste.]
Pacey: Hey.
Karen: Hey.
Pacey: Immagino fosse
il mio turno di farti visita.
Karen: Cos'è?
Pacey: E' un semplice
piatto del menù di stasera. Ho notato
che non hai mangiato molto al ristorante.
Karen: Sai, ti odio
per farmi dire questo, ma ... grazie.
Pacey: Per cosa?
Karen: Per questo--per
portarmi la cena, per avermi ascoltato la
scorsa notte, per aver cercato di
salvarmi quando ti ho detto di non farlo,
per non aver detto, "te l'avevo
detto."
Pacey: Quest'ultima
cosa potrebbe essere falsa, perchè io te
l'avevo detto, e non ho nessun problema
nel dirti che l'ho fatto.
Karen: Lui la solo--
lui l'ha baciata... proprio là di fronte
a me, come se io non ci fossi.
Pacey: Beh, il bacio
in pubblico è uno dei tradizionali
vantaggi del matrimonio.
Karen: Ho bisogno di
rompere con lui. Voglio dire, ho bisogno
che finisca. Ho bisogno di andare avanti.
perchè è ovvio che lui non la lascerà
e ... ciò significa che noi non andremo
da nessuna parte.
Pacey: Giusto.
Karen: Dio, è
imbarazzante. Sono un'altra donna single
con modello distruttivo di dare
appuntamenti.
Pacey: Beh, allora fai
come hai detto. Cambialo.
Karen: Cosa significa,
cambialo? Voglio dire, per cosa? Per te?
Mi dispiace.
Pacey:
Intestardisciti, ok?
Karen: Ti vuoi unire a
me? Potrei avere un tavolo là sotto da
qualche parte.
Pacey: Certo.
[Squilla il telefono e si aziona la
segreteria telefonica. Entrambi la
ascoltano.]
Segreteria telefonica:
Ciao, sono Karen. Se vuoi che sappia chi
sei, ti suggerisco di lasciare un
messaggio.
[Beep]
Danny: Hey, uh, sono
io. Così, te ne sei andata. Non posso
dire che ti biasimo. Dio, che casino,
Karen. Sono così dispiaciuto che debba
sopportare tutto questo. La mia, la mia
vita è così complicata al momento, e mi
dispiace che tu sia nel bel mezzo. Io...
io so che ciò non significa praticamente
nulla per te, e io so che tu vuoi solo
darmi un pugno in faccia, e hai il
diritto di farlo, ma ... io ti amo,
Karen. Davvero ... in tutti i modi
piccoli e grandi. Non ho mai voluto farti
del male. Ti prego, Karen, sei ci sei,
alza la cornetta, ti prego. Voglio solo
parlare. Voglio solo sapere che tu stai
bene.
[Casa Leery. E' tarda sera e Dawson è
appena rientrato a casa e trova Gale
seduta sul divano vicino al camino che
legge.]
Dawson: Ancora in
piedi?
Gale: Ohh, se non
co9ntinuo a leggere, la finirò col
parlare solo al baby talk.
Dawson: [Ride]
Gale: Oh, c'è della
posta per te.
Dawson: Cos'è?
Gale: Non lo so.
Aprila e vedi.
Dawson: Sembra che
abbia vinto un film festival a Hooksett,
nel New Hampshire. Cosa ... bizzarra
perchè non mi sono mai iscritto ad un
film festival a Hooksett, nel New
Hampshire.
Gale: No, ma tuo
padre l'ha fatto. Si. Lui non era molto bravo con i piccoli dettagli, ma ... lui
ha sempre creduto in te.
Dawson: Non tornerò
all'USC.
Gale: Ok.
Dawson: Ok?
Gale: L'ultima cosa
che voglio che tu faccia è tornare in
un'università che non ti piace per
onorare la memoria di tuo padre.
Dawson: Ma lui era
così deciso a farmici tornare.
Gale: No. Lui non era
pronto a rinunciare ad un sogno, ma
l'avrebbe fatto. Tu hai le tue ragioni
per ritirarti. Tu l'avresti avuta vinta.
Dawson: Pensi?
Gale: Oh, caro, sotto
tutta quella ira e preoccupazione, lui
sapeva che eri tu a dover decidere.
Dawson: Mi manca.
Gale: Anche a me.
Dawson: Lui potrebbe
essere -
Gale: Lo so. Lo so.
Lui non poteva fare un PB&J senza
mangiare la gelatina nel vasetto del
burro di arachidi.
Dawson: E si
rifiuterebbe di comprare dei calzini.
Prenderebbe in prestito i miei. Gli
volevo bene... lo sai?
Gale: Anch'io.
Dawson: [Sospira]
Traduzione
Dawson's Friends Italia.
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